Stabilizzazione dell’ecobonus: le mozioni approvate dal Senato
In Aula del Senato sono state approvate le Mozioni (1-00421 (testo3) primo firmatario Sen. Gian Pietro Girotto del Gruppo parlamentare M5S; 1-00456 (testo 2) primo firmatario Sen. Salvatore Tomaselli del Gruppo parlamentare PD; 1-00541 (testo 2) primo firmatario Sen. Paolo Galimberti del Gruppo parlamentare FI; 1-00542 (testo 2) primo firmatario Sen. Nunziante Consiglio del Gruppo parlamentare LN; 1-00547 (testo 2) primo firmatario Sen. Vittorio Zizza del Gruppo parlamentare CoR; 1-00553 (testo 2) primo firmatario Sen. Franco Panizza del Gruppo parlamentare Aut) sulla stabilizzazione dell’ecobonus, riformulate in corso di seduta.
Gli Atti di indirizzo presentati prevedevano, in particolare, l’impegno del Governo a:
– rendere permanente la detrazione fiscale al 65 per cento per interventi di riqualificazione energetica degli edifici; effettuare una ricognizione di tutte le forme di sostegno, a individuare tipologie di intervento standard per il risparmio energetico; semplificare la disciplina di regolazione delle attività di Energy services company; sostenere interventi per il miglioramento degli edifici pubblici; trasmettere una relazione annuale alle Commissioni parlamentari competenti sull’efficacia e l’impatto delle forme di sostegno (mozione n. 541);
– l’estensione della detrazione fiscale fino al 2020 anche attraverso la riduzione annuale o biennale della percentuale; una rimodulazione delle tipologie di intervento ammesse ad agevolazione che premi il maggior risparmio energetico; l’obbligo di redazione dell’attestato di prestazione energetica per accedere all’ecobonus e un meccanismo sanzionatorio efficace per le dichiarazioni incongruenti; maggiori investimenti per la riqualificazione degli edifici pubblici; favorire lo sviluppo delle industrie di prodotti ad elevato contenuto tecnologico; supportare le imprese che esportano prodotti e servizi per l’efficienza energetica (mozione n. 421);
– dare stabilità alla detrazione del 65 per cento o a conferirle carattere pluriennale, inserendola nel quadro normativo in materia di agevolazioni fiscali; rimodulare i tempi di erogazione dell’incentivo per rendere convenienti anche i microinterventi; estendere l’applicazione dell’agevolazione (mozione n. 456);
– adottare ogni opportuna iniziativa, anche di carattere finanziario, volta alla stabilizzazione normativa della attuali agevolazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici; reperire le risorse per ridurre il numero di rate annuali per il recupero delle spese sostenute; incentivare la realizzazione di sistemi di accumulo a batteria installati negli edifici in abbinamento a impianti alimentati da rinnovabili; pubblicizzare il procedimento di accesso all’ecobonus (mozione n. 542);
– dare stabilità anche prevedendo nella predisposizione del DEF la decorrenza dall’anno 2016 dell’agevolazione fiscale del 65; chiarire che nei contratti di prestazione energetica debba essere applicata l’Iva agevolata al 10 per cento (mozione n. 547);
– dare stabilità, a decorrere dal 2016, all’agevolazione fiscale del 65% prevista per la riqualificazione energetica degli edifici; ricomprendere fra gli istituti autonomi per le case popolari che possono usufruire dell’agevolazione anche gli enti costituiti in forma di società aventi le stesse finalità sociali; introdurre ulteriori premialità con riferimento al conto termico; accorciare i tempi di recupero dell’investimento (mozione n. 553).
Il Rappresentate del Governo, Vice Ministro dell’Economia e delle finanze, Enrico Morando, intervenuto in fase di replica, dopo aver ricordato la valenza fondamentalmente anticiclica della misura dell’ecobonus ha chiesto a tutti i Gruppi di rinviare ad altra sede gli impegni attinenti la politica energetica del Paese e di convergere su un unico dispositivo che impegna il Governo a stabilizzare per il triennio 2017-2019 l’agevolazione del 65 per cento, prevista per la riqualificazione energetica.
Le Mozioni sono state riformulate in tal senso ed approvate.