Split Payment – In Gazzetta Ufficiale l’approvazione definitiva dell’ECOFIN

Sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE L 217/7 del 18 agosto 2015 è stata pubblicata la Decisione del Consiglio dell’Unione europea n.2015/1401 del 14 luglio 2015, che autorizza l’applicazione, in Italia, del meccanismo della scissione dei pagamenti (cd “split payment”), in base al quale, in caso di cessioni di beni e prestazioni di servizi rese a favore di determinate pubbliche amministrazioni, l’IVA deve essere da queste versata direttamente all’Erario.

Come noto, la Decisione del Consiglio è intervenuta in accoglimento della Proposta della Commissione UE[1] della quale sono stati recepiti i principali contenuti.

In particolare, la Decisione n.2015/1401 stabilisce che:

–       l’autorizzazione ha carattere temporaneo, per una durata triennale (1° gennaio 2015 – 31 dicembre 2017) non rinnovabile.

La limitazione temporale è stata collegata all’introduzione, dal 6 giugno 2014, dell’obbligo di fatturazione elettronica per le prestazioni eseguite nei confronti della P.A. esteso, dal 31 marzo 2015, a tutte le Amministrazioni, ivi compresi gli Enti locali.

Considerata la novità di tale strumento, la cui piena operatività verrà raggiunta in un arco di tempo triennale, il Governo italiano ha ritenuto necessaria l’adozione dello “split payment”, da affiancare alla fatturazione elettronica, sempre in funzione antievasione.

Una volta implementata la fatturazione elettronica, lo strumento della scissione dei pagamenti dovrà essere eliminato (ossia dal 1° gennaio 2018), in virtù del fatto che la fatturazione elettronica sarà sufficiente a garantire la lotta alle frodi, poiché consentirà di controllare l’ammontare dell’IVA che le P.A. sono tenute a versare ai propri fornitori;

–       entro 18 mesi dall’adozione del meccanismo, lo Stato italiano deve presentare alla Commissione UE un rapporto sui tempi di rimborso del credito IVA generato dall’applicazione dello “split payment”.

Al riguardo, si ricorda che la Commissione, anche in base al suddetto rapporto, monitorerà la tempistica dei rimborsi IVA in Italia.

Anche a seguito dell’avvenuta autorizzazione UE della misura, l’ANCE continuerà comunque ad evidenziare, anche in sede europea, le gravi criticità legate all’estrema lentezza del sistema italiano di rimborso dei crediti IVA vantati dalle imprese ed amplificati dallo “split payment”.

Occorre, quindi, un’accelerazione dei rimborsi IVA, tenuto conto che, ad oggi, i tempi di restituzione dell’imposta sono superiori ai dodici mesi, con una perdita di risorse, per il settore delle costruzioni, pari a 1,3 miliardi di euro l ’anno.