SIN e Rifiuti: audizione del Ministro dell’Ambiente in Parlamento

Nella seduta del 26 gennaio u.s., presso la Commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, si è svolta l’audizione del Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti.
 Nel corso del suo intervento, il Ministro si è soffermato su due grandi tematiche: lo stato delle bonifiche dei Siti di interesse nazionale e lo stato di attivazione del Piano nazionale di prevenzione rifiuti.
STATO DELLE BONIFICHE DEI SIN
Al riguardo, ha evidenziato che dal primo gennaio 2014 ad oggi, sono stati approvati 99 progetti di bonifica e 10 decreti di autorizzazione di avvio lavori (oltre il quadruplo rispetto all’intero 2013).
Sono state indette 183 Conferenze dei Servizi , di cui 100 istruttorie, 80 decisorie e 3 conferenze di servizi per la riperimetrazione: un totale di quasi una al giorno. Le conferenze hanno esaminato progetti di interventi di bonifica per circa 2.673 ettari. L’attività svolta ha consentito di completare le caratterizzazioni in alcuni SIN, di incrementare del 65% rispetto al 2013 le percentuali sia delle aree a terra per le quali sono stati approvati progetti di bonifica.
Ne consegue che le aree liberate e restituite agli usi legittimi sono passate da 1.482 ettari del 2013 a 8.102 ettari.
Il Ministro ha, poi, fornito dati specifici sugli interventi effettuati sulla aree a terra oggetto di caratterizzazione, di messa in sicurezza e sulla relativa approvazione di progetti di bonifica relativi ai singoli Siti di interesse nazionale.
RIFIUTI
Il Ministro ha, in primo luogo, ricordato che il Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti, adottato ai sensi della Direttiva 2008/98/CE sui rifiuti, prevede misure di carattere generale tra cui rientrano: la produzione sostenibile, il Green Public Procurement per le pubbliche amministrazioni, il riutilizzo, l’informazione e sensibilizzazione, gli strumenti economici, fiscali e di regolamentazione, nonché la promozione della ricerca, nonché misure specifiche di prevenzione su particolari flussi di prodotti/rifiuti ritenuti prioritari: rifiuti biodegradabili, rifiuti cartacei, rifiuti di imballaggio, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, rifiuti da costruzione e demolizione. Individua, oltre alle misure, anche gli strumenti di attuazione delle stesse ed i relativi indicatori.
Come indicatore per gli obiettivi del Programma è stato scelto il rapporto tra la produzione di rifiuti rapportata e l’andamento del Prodotto Interno Lordo, poiché la produzione dei rifiuti è legata a fattori socioeconomici. Sulla base dei dati rilevati dall’ISPRA, gli obiettivi di prevenzione fissati dal Programma nazionale al 2020 sono:
riduzione del 5% della produzione di rifiuti urbani per unità di PIL;
riduzione del 10% della produzione di rifiuti speciali pericolosi per unità di PIL;
riduzione del 5% della produzione di rifiuti speciali non pericolosi per unità di PIL.
Il Ministro ha, poi, riportato i seguenti dati:
con riferimento ai rifiuti speciali, la produzione nazionale, si è attestata, nel 2013, a 131,6 milioni di tonnellate, mostrando, rispetto al 2012, un calo di 1,7 milioni di tonnellate (-1,4%).
Dal confronto dei dati del 2013 con quelli del 2010, si ottiene una variazione percentuale della produzione di rifiuti speciali non pericolosi per unità di PIL pari a -3%. Sebbene tale riduzione non corrisponda ancora all’obiettivo posto dal programma (-5% al 2020), l’arco temporale a disposizione fornisce margini di ottimismo sul raggiungimento dell’obiettivo;
con riferimento ai rifiuti speciali pericolosi, la produzione nazionale, nel 2013 è stata pari a quasi 8,7 milioni di tonnellate, con un calo del 2,6% rispetto al 2012, corrispondente a 228 mila tonnellate. La correlazione con il PIL nel periodo 2010-2013 mostra una riduzione della produzione di rifiuti per unità di PIL del 3,6%, ancora non in linea con gli obiettivi fissati dal Programma (-10% al 2020).
Al fine di assicurare la trasparenza e la condivisione del Programma di prevenzione, con decreto del direttore generale della Direzione per i rifiuti e l’inquinamento del 16 dicembre 2015 è stato istituito, presso il Ministero dell’Ambiente, il Tavolo di lavoro permanente previsto dal Programma che coinvolge i soggetti pubblici e i portatori di interesse ed ha il compito di effettuare il monitoraggio dell’attuazione del Programma nazionale e dei programmi regionali.
Tra le attività di prevenzione condotte dal Ministero, ha segnalato l’emanazione di un bando pubblico per l’attribuzione di contributi economici a soggetti pubblici e privati per azioni aggiuntive e funzionali a progetti e programmi in materia di riduzione e prevenzione della produzione di rifiuti, già finanziati in quota parte dall’Unione europea.
Il Ministero è, inoltre, in procinto di inviare alle Camere una relazione dettagliata sullo stato di attuazione del Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti, ai sensi del decreto legislativo n. 152/2006 .
Infine, ha ricordato che il c.d. “Collegato ambientale” ha attribuito al Suo Dicastero nuove competenze in materia di vigilanza e controllo sul settore dei rifiuti che troveranno attuazione nello Schema di decreto legislativo di riforma del servizi pubblici locali di interesse generale – approvato in via preliminare la scorsa settimana in Consiglio dei Ministri.
In allegato lAudizione Ministro Galletti 26 gennaio del Ministro.