Semplificazione e codificazione: i disegni di legge delega approvati

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 28 febbraio u.s., n. 48ha approvato dieci disegni di legge di delega al Governo per le semplificazioni, i riassetti normativi e le codificazioni di settore. I testi approvati, alcuni dei quali sono collegati alla legge di bilancio per il 2019, fanno seguito e superano, ampliandone la portata, il disegno di legge in materia di semplificazione approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri lo scorso 12 dicembre.
 
Di seguito le principali previsioni dei provvedimenti.
 
1. Deleghe al governo in materia di semplificazione e codificazione
La delega prevede che il Governo adotti una serie di decreti legislativi di semplificazione e codificazione nei seguenti settori, con facoltà di intervenire anche limitatamente a specifiche attività o gruppi di attività intersettoriali:
·         attività economiche e sviluppo economico;
·         energia e fonti rinnovabili;
·         edilizia e governo del territorio;
·         ambiente;
·         acquisto di beni e servizi da parte delle pubbliche amministrazioni;
·         cittadinanza e innovazione digitale;
·         servizio civile universale e soccorso alpino;
·         prevenzione della corruzione, obblighi di pubblicità, trasparenza, diffusione di informazioni da parte della pubblica amministrazione;
·         giustizia tributaria e sistema tributario e contabile dello Stato;
·         tutela della salute.
La delega prevede, inoltre, disposizioni per l’attuazione delle politiche di semplificazione, con l’istituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, di una Commissione permanente cui è attribuito il compito di assicurare in concreto l’attuazione delle misure di semplificazione, nonché il riordino dell’Unità per la semplificazione.
 
2. Delega al Governo per la semplificazione, la razionalizzazione, il riordino, il coordinamento e l’integrazione della normativa in materia di contratti pubblici
Si delega il Governo al riassetto della materia dei contratti pubblici, non solo nei settori ordinari e speciali ma anche nei settori della difesa e della sicurezza. In particolare, la delega mira a rendere la normativa più semplice e chiara, nonché a limitarne le dimensioni e i rinvii alla normazione secondaria.
Dal punto di vista contenutistico, la delega promuove la responsabilità delle stazioni appaltanti e mira ad assicurare l’efficienza e la tempestività delle procedure di programmazione, di affidamento, di gestione e di esecuzione degli appalti pubblici e dei contratti di concessione, al fine di ridurre e rendere certi i tempi di realizzazione delle opere pubbliche, razionalizzando inoltre i metodi di risoluzione delle controversie, anche alternativi ai rimedi giurisdizionali, riducendo, tra l’altro, gli oneri di impugnazione degli atti delle procedure di affidamento.
Infine, si introducono principi e criteri direttivi volti ad alleggerire gli oneri burocratici e di regolazione, semplificando il carico degli adempimenti gravanti sugli operatori economici.
 
3. Delega al Governo per la revisione del Codice civile
Si delega il Governo alla revisione e integrazione del Codice civile. Si prevede di intervenire, tra l’altro, in materia di contratti, di rapporti tra le parti, di successione, di responsabilità contrattuale ed extracontrattuale.
In particolare:
·         in materia di associazioni e fondazioni, (escluse le fondazioni di origine bancaria), effettuando il coordinamento con la disciplina del terzo settore con particolare riferimento alle procedure per il riconoscimento, ai limiti allo svolgimento di attività lucrative e alle procedure di liquidazione degli enti;
·         in materia si successione, prevedendo la possibilità di trasformare la quota riservata ai legittimari (ai sensi degli articoli 536 e seguenti del codice civile) in una quota del valore del patrimonio ereditario; prevedendo la possibilità di stipulare patti relativi alla ripartizione dei beni, compreso quello che prevede la rinuncia all’eredità (resta inderogabile la quota di riserva prevista dagli articoli 536 e seguenti del codice civile); introducendo misure di semplificazione ereditaria, in conformità al certificato successorio europeo;
·         in materia di contratti prevedendo, tra l’altro, il diritto delle parti di contratti divenuti eccessivamente onerosi per cause eccezionali ed imprevedibili, di pretendere la loro rinegoziazione secondo buona fede ovvero, in caso di mancato accordo, di chiedere in giudizio l’adeguamento delle condizioni contrattuali in modo che venga ripristinata la proporzione tra le prestazioni originariamente convenuta dalle parti.
 
4. Delega al Governo di semplificazione e codificazione in materia di agricoltura
 
5. Delega al Governo in materia di turismo
La delega mira alla riorganizzazione e al coordinamento delle disposizioni per settori omogenei o per specifiche attività o gruppi di attività mediante l’aggiornamento del Codice che disciplina l’ordinamento e il mercato del turismo.
Tra le principali disposizioni, si introducono: il riordino e revisione della normativa in materia di turismo, con particolare riferimento alle professioni turistiche, alla revisione della classificazione delle strutture alberghiere e del sistema premiale per le strutture e le imprese turistico ricreative.
 
6. Delega al Governo di semplificazione e codificazione in materia di disabilità
La delega prevede l’intervento su più settori, tra i quali: definizione della condizione di disabilità, disciplina dei benefici, promozione della vita indipendente e contrasto dell’esclusione sociale, inserimento nel mondo del lavoro e tutela dei livelli occupazionali ed infine, accessibilità e diritto alla mobilità.
 
7. Delega al Governo per la semplificazione e il riassetto in materia di lavoro
Si delega il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi di semplificazione e riassetto delle norme in materia di lavoro, al fine di creare un sistema organico di disposizioni in materia e di rendere più chiari i principi regolatori delle disposizioni già vigenti e costruire un complesso armonico di previsioni di semplice applicazione, a tutela dei diritti dei lavoratori e dei datori di lavoro.
Tra le principali previsioni:
·         si pone l’attenzione sulla materia dell’apprendistato al fine di semplificare gli adempimenti posti in capo al datore di lavoro in ordine agli obblighi di formazione;
·         si interviene in materia di servizi per l’impiego, compreso il collocamento mirato, e di politiche del lavoro, nonché dei relativi sistemi informativi di supporto, al fine di razionalizzare le funzioni e i compiti in capo al Ministero del lavoro e delle politiche sociali alle politiche del lavoro;
·         si razionalizzano e riorganizzano le agenzie, gli enti o gli organismi facenti capo all’amministrazione statale che svolgono compiti in materia di servizi per l’impiego e politiche del lavoro, ivi compresi quelli preposti all’analisi delle politiche pubbliche, anche attraverso il loro accorpamento;
·         si eliminano i livelli di regolazione superiori a quelli minimi richiesti per l’adeguamento alla normativa europea e si prevede l’obbligo per l’amministrazione di rendere facilmente conoscibili e accessibili le informazioni e i dati in materia (oltre alla relativa modulistica), assicurando al contempo l’integrazione e lo scambio di dati tra le amministrazioni dello Stato e altri soggetti pubblici e privati.
 
8. Delega al Governo per la semplificazione e la codificazione in materia di istruzione, università, alta formazione artistica musicale e coreutica e di ricerca
 
9. Delega al Governo per la semplificazione e la razionalizzazione della normativa in materia di ordinamento militare
 
10. Delega al Governo per il riordino della materia dello spettacolo e per la modifica del Codice dei beni culturali e paesaggio
Si delega il Governo, tra l’altro, ad adottare disposizioni di modifica del Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42), al fine di consentire un riordino sistematico della materia e del necessario adeguamento alle riforme intervenute successivamente all’emanazione del Codice, come il Codice dei contratti pubblici e quello del terzo settore.