Riqualificazione: in arrivo 1,6 miliardi/€ per finanziare gli interventi del Programma Periferie

Dopo la stipula lo scorso 6 marzo delle convenzioni fra Comuni/Città metropolitane e Presidenza del Consiglio dei Ministri relative ai primi 24 progetti, è in fase avanzata il finanziamento anche degli altri 96 progetti ammessi nella graduatoria del Programma straordinario per le periferie, previsto dalla legge di stabilità per il 2016 (legge 208/2015, art. 1, commi 974-978).

L’ammontare dei fondi richiesti da comuni e città metropolitane è stato pari a circa 2 miliardi/€. Per finanziare tutti i progetti di riqualificazione – accanto alle risorse dell’apposito Fondo del Programma periferie con dotazione pari a 500 milioni/€ per il 2016 – la legge di bilancio 2017 (legge 232/2016) aveva previsto l’utilizzo di:

  • 800 milioni/€ a carico del “maxi-Fondo” per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (art. 1, comma 140);
  • 798,17 milioni/€ a carico del Fondo per lo sviluppo e la coesione per il periodo di programmazione 2014-2020 (art. 1, comma 141).

Per l’assegnazione delle risorse del “maxi-fondo” investimenti e infrastrutture è stato predisposto uno schema di DPCM, attualmente all’esame del Parlamento, che prevede:

–          la destinazione al completamento del Programma periferie di 270 milioni/€ per ciascuno degli anni 2017 e 2018 e di 260 milioni/€ per il 2019, per un totale di 800 milioni/€.

–          l’individuazione, con successivo DPCM e secondo l’ordine di priorità della graduatoria, dei progetti che verranno finanziati con tali somme.

Per quanto riguarda le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, il CIPE lo scorso 3 marzo ha assegnato al Programma periferie 798,17 milioni/€ e la relativa Delibera (n. 2 del 3/3/2017) è attualmente al Ministero dell’economia per le verifiche degli effetti sulla finanza pubblica.

Successivamente la Delibera dovrà essere trasmessa:

– al Segretario del CIPE e al Presidente del Consiglio dei Ministri, quale presidente del CIPE, per la formalizzazione;

– alla Corte dei Conti per il controllo preventivo di legittimità e la conseguente registrazione;

– alla Gazzetta Ufficiale della Repubblica per la pubblicazione.