Riparto 250 milioni per interventi di edilizia sociale energetica ed antisismica
Il Decreto 4 luglio 2019 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti pubblicato sulla G.U. n. 200 del 27 agosto 2019 ha ripartito tra le Regioni e le province autonome, tenuto conto dell’incidenza di specifici indicatori (popolazione residente; numero di domande di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata inevase alla data 1/1/2016; famiglie in affitto) 250 milioni di euro di risorse giacenti su un conto denominato “Fondi di edilizia/convenzionata agevolata” alimentato e creato in attuazione della Legge n. 457/1978. L’utilizzo delle risorse era stato riprogrammato dal CIPE lo scorso anno (Delibera del CIPE n. 127 del 22 dicembre 2017 pubblicata sulla G.U. n. 87 del 14/4/2018).
Le Regioni dovranno ora individuare i comuni candidati a presentare le proposte di intervento con gli importi da assegnare e comunicarlo poi al MIT. Le maggiori risorse sono state assegnate alla Lombardia con quasi 48 milioni. Segue la Sicilia con poco più di 22 milioni.
Gli interventi finanziabili devono essere finalizzati a:
- recupero di immobili esistenti anche attraverso interventi di demolizione e ricostruzione,
- acquisto di immobili,
- nuova costruzione (solo in via residuale),
prevedendo un mix di residenze, funzioni, spazi collettivi e per servizi di prima necessità complementari agli alloggi.
Le proposte di intervento, predisposte dai Comuni e attuate o dai Comuni stessi o dagli ex Iacp, comunque denominati, ovvero da imprese di costruzioni e cooperative (nella formula dell’edilizia convenzionata) dovranno:
- essere destinate alla locazione permanente con canone sociale, per gli interventi che usufruiranno del contributo pubblico a totale copertura del costo di realizzazione, o alla locazione permanente o con patto di futura vendita per gli interventi che usufruiranno solo in parte di tale contributo;
- essere cofinanziate da soggetti pubblici/privati per almeno il 20% del finanziamento statale assegnato;
- garantire la sostenibilità energetica(classe A1 per interventi di recupero e classe A4 per interventi di sostituzione edilizia, demolizione ricostruzione, nuova costruzione);
- prevedere il miglioramento o l’adeguamento sismico;
- migliorare l’accessibilità e garantire la flessibilità delle tipologie abitative;
- contribuire al miglioramento della qualità urbana del contesto e della dotazione infrastrutturale dei quartieri degradati, per una quota non superiore al 20% del finanziamento statale.
In allegato:
DM 4/7/2019 e Allegati
Riparto 250 milioni per interventi di edilizia sociale energetica ed antisismica ALL DM 04-07-2019