Reati paesaggistici: la Consulta censura il Codice dei beni culturali

Con la sentenza n. 56 del 23 marzo 2016, non ancora pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, la Corte Costituzionale ha messo fine ad una questione controversa in tema di reati paesaggistici disciplinati dall’art. 181 del D.lgs. 42/2004 (Codice dei beni culturali).

L’art. 181 prevede un trattamento sanzionatorio diverso per le medesime tipologie di abusi edilizi a seconda che siano realizzati su aree vincolate con provvedimento ovvero su aree vincolate per legge: nel primo caso (comma 1-bis, lettera a) gli illeciti sono sempre sanzionati, qualunque sia la loro entità e rilevanza, con la pena della reclusione da uno a quattro anni, mentre nel secondo caso (comma 1-bis, lettera b) tale pena è riservata alle sole fattispecie di “straordinario impatto ambientale” (opere che abbiano comportato un aumento di volume superiore al 30% di quello preesistente o, in alternativa, superiore a 750 mc o una nuova costruzione con volume superiore a 1.000 mc). Per gli abusi “minori” su immobili vincolati in base alla legge la sanzione è quella dell’art. 44, lettera c) del Dpr 380/2001(Testo Unico Edilizia) e cioè arresto fino a due anni e ammenda da 30.986 a 103.290 €.

La Consulta non solo ha dichiarato l’illegittimità dell’art. 181, comma 1-bis per contrasto con gli artt. 3 e 27 della Costituzione, ma ha emendato direttamente la norma che dal giorno successivo alla pubblicazione della sentenza nella Gazzetta Ufficiale sarà la seguente: “1-bis. La pena è della reclusione da 1 a 4 anni qualora i lavori di cui al comma 1 abbiano comportato un aumento dei manufatti superiore al 30 per cento della volumetria della costruzione originaria o, in alternativa, un ampliamento della medesima superiore a 750 metri cubi ovvero ancora abbiano comportato una nuova costruzione con una volumetria superiore ai 1.000 metri cubi”.

La modifica dell’art. 181, comma 1-bis ha riflessi anche sulla procedura di accertamento della compatibilità paesaggistica e sulla causa di estinzione del reato previste dallo stesso articolo che fino ad oggi non hanno potuto trovare applicazione ai lavori abusivi ricadenti su aree vincolate con provvedimento espresso.

 

In allegato la sentenza della Corte Costituzionale 56/2016

 

Reati paesaggistici – la Consulta censura il Codice dei beni culturali – Allegato 1 – Sentenza 56 del 2016

Reati paesaggistici – la Consulta censura il Codice dei beni culturali – Allegato – Articolo 181 Dlgs 42 del 2004