Proroga dello split payment – La decisione del Consiglio dell’Unione Europea
Come noto, la Decisione adottata dal Consiglio fa seguito sia alla proposta della Commissione europea formulata il 22 giugno u.s volta ad estendere per un ulteriore triennio l’operatività dello split payment (la cui applicazione era stata da ultimo autorizzata sino allo scorso 30 giugno 2020), sia all’accordo politico raggiunto con il Governo italiano, in base a quanto annunciato dal MEF nel proprio Comunicato Stampa del 3 luglio scorso
In sostanza, la Decisione n.2020/1105 comporta l’applicazione dello split payment sino al 30 giugno 2023 (senza soluzione di continuità rispetto alla precedente autorizzazione UE) alle operazioni effettuate nei confronti delle pubbliche Amministrazioni e degli altri enti e società, secondo quanto previsto dall’art.17-ter del DPR 633/1972.
In ogni caso, l’ANCE sta continuando l’azione di contrasto all’operatività del meccanismo per sostenere, in ogni occasione possibile, le ragioni del settore fortemente penalizzato da questo meccanismo.
Per questo, tra le altre iniziative associative, è stata condotta un’indagine breve che ha coinvolto anche le imprese associate, mediante la compilazione, in forma anonima, di uno specifico questionario on line.
I dati raccolti, grazie alla collaborazione del sistema, sono serviti a dimostrare, come sostenuto dall’ANCE, che i tempi dei rimborsi IVA non sono quelli dichiarati dal Governo.
In particolare, l’Amministrazione finanziaria ha comunicato che i tempi medi di rimborso, a partire dalla relativa istanza, sono di 74 giorni (che comprendono l’istruttoria ed il successivo pagamento).
Tale conteggio è falsato, perché si riferisce proprio al momento della presentazione dell’istanza, che è solo una parte del tempo necessario ad ottenere il rimborso del credito IVA, mentre il calcolo andrebbe effettuato, come sostenuto dall’ANCE, a partire dall’emissione della fattura.
Infatti, la richiesta di rimborso viene effettuata dalle imprese in media 3 mesi e mezzo dopo l’avvenuta fatturazione.
Resta fermo che l’ANCE sta proseguendo nelle proprie iniziative presso tutte le Sedi istituzionali, nazionali e comunitarie, al fine di ottenere un ripensamento della misura.