Proposta di legge per la valorizzazione dei piccoli Comuni

Le Commissioni riunite V Bilancio, Tesoro e Programmazione e VIII Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici stanno discutendo il nuovo testo unificato per la valorizzazione dei piccoli Comuni, sulla base delle proposte di legge di Ermete Realacci e di Patrizia Terzoni.

Le note che seguono sono tratte dalla Bozza non ancora in vigore 04/05/2016 n. C. 65 – C. 2284Misure per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti e dei territori montani e rurali nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici”.

La proposta di legge si rivolge ai piccoli Comuni, ossia Comuni con una popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti e propone l’istituzione di un fondo unico per il loro sviluppo strutturale, economico e sociale, con una dotazione di 10 milioni di euro per il 2017 e di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2018 al 2023.

Il disegno di legge è finalizzato alla tutela ed alla valorizzazione del patrimonio naturale, rurale, storico-culturale ed architettonico dei piccoli comuni.

In particolare, in base all’art. 3 si stabilisce che il fondo sarà destinato “al finanziamento di investimenti diretti alla tutela dell’ambiente e dei beni culturali, alla salvaguardia e alla riqualificazione urbana dei centri storici, alla messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e degli istituti scolastici, nonché alla promozione dello sviluppo economico e sociale e all’insediamento di nuove attività produttive”.

Il co. 3, dell’art. 3 definisce i seguenti interventi prioritari:

  1. qualificazione e manutenzione del territorio, mediante recupero e riqualificazione di volumetrie esistenti e di aree dismesse, nonché interventi volti alla riduzione del rischio idrogeologico;
  2. messa in sicurezza e riqualificazione delle infrastrutture stradali e degli edifici pubblici, con particolare riferimento a quelli scolastici, alle strutture socio-assistenziali di proprietà comunale e alle strutture di maggiore fruizione pubblica;
  3. riqualificazione ed efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico, nonché realizzazione di impianti di produzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili;
  4. acquisizione e riqualificazione di terreni e di edifici in stato di abbandono o di degrado;
  5. acquisizione di case cantoniere e del sedime ferroviario dismesso, da valorizzare a fini turistici;
  6. recupero e riqualificazione urbana dei centri storici, anche ai fini della realizzazione di alberghi diffusi;
  7. recupero dei beni culturali, storici e artistici.

Il disegno di legge mira, inoltre, a favorire la diffusione della banda larga, a migliorare la dotazione dei servizi nei territori più marginali e a rischio di spopolamento, a promuovere e sostenere le produzioni agroalimentari a filiera corta.