Politiche urbane: presentato il Rapporto Habitat III

Lo scorso 11 luglio la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha presentato il Rapporto nazionale sulle politiche urbane “Habitat III”, redatto in vista della partecipazione alla Conferenza internazionale Habitat III, organizzata dall’Agenzia delle Nazioni Unite sugli insediamenti urbani (Un-Habitat) che si svolgerà ad  ottobre a Quito, in Ecuador.

Questo evento – al quale parteciperanno governi, governi  locali, organizzazioni della società civile, rappresentanti di ONG e di imprese – intende porre al centro del dibattito le questioni urbane intese nella loro complessità e varietà, con l’obiettivo di rafforzare l’impegno mondiale sul tema dell’urbanizzazione sostenibile e sull’attuazione di una “Nuova Agenda Urbana”, costruita sull’Agenda Habitat adottata ad Istanbul nel 1996.

Il governo delle  città e delle grandi aree urbane – dove ormai si concentra più del 50% della popolazione mondiale – è oggi chiamato ad affrontare le sfide della povertà in crescita, dei flussi crescenti di immigrazione, del  cambiamento climatico e della capacità di resistere ad eventi atmosferici estremi  in aree ad alta/altissima concentrazione di abitanti, per lo più prive di  infrastrutture adeguate.

L’attenzione per le città è quindi cresciuta, trovando motivazione e sostegno nelle politiche europee (ad es. approvazione dell’Agenda Urbana europea lo scorso 24 giugno) e nazionali, attraverso la programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali comunitari e l’impiego di risorse ordinarie statali.

Il Rapporto – coordinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con il contributo dei Ministeri interessati, dei rappresentanti della Conferenza delle Regioni e dell’Anci, dell’Inu e dell’Istat – descrive le peculiarità della situazione italiana, “caratterizzata da un policentrismo che, se da un lato, si fonda su grandi agglomerati urbani (le città metropolitane), dall’altro, presenta una specifica vivacità nelle città di medie dimensioni che costituiscono poli rilevanti di offerta di servizi” e vuole offrire un contributo di conoscenze, esperienze e soprattutto proposte che potranno costituire un supporto per le scelte strategiche da intraprendere successivamente.

Fra le proposte formulate si evidenziano le seguenti:

–          sottolineare la validità della pianificazione e la sua efficacia, approvando una legge nazionale, sulla base del nuovo art. 117 della Costituzione, che affidi allo Stato la legislazione esclusiva in materia di disposizioni generali e comuni sul governo del territorio e promuovendo nell’attesa un’intesa fra Stato e Regioni alle quali spetta attualmente la potestà legislativa sulla pianificazione del territorio;

–          approvare la legge sul contenimento del consumo del suolo, già approvata in prima lettura alla Camera dei Deputati (Atto C/2039) ed ora all’esame del Senato (Atto S/2383);

–          definire una strategia nazionale per la rigenerazione urbana che coordini l’azione di tutte le amministrazioni centrali interessate, nella quale collocare le iniziative specifiche per le periferie e la gestione dei programmi già avviati (Piano Città 2012, Piano aree urbane degradate 2015, Piano periferie 2016).