“Perché in Italia le opere pubbliche sono ferme?” è l’evento on line organizzato dall’Ance insieme alla Conferenza delle Regioni, Confindustria e Luiss che si è tenuto il 9 dicembre alle ore 11, in diretta web sul sito dell’Ance www.ance.it.
Il Codice degli appalti ha rallentato la realizzazione degli investimenti e il decreto sblocca cantieri non ha risolto i veri nodi del problema. Serve qualificazione delle stazioni appaltanti. Questi i principali punti emersi dall’indagine congiunta realizzata da Ance insieme a Conferenza delle regioni, Confindustria e Luiss, condotta su stazioni appaltanti e imprese, e presentata oggi nel corso dell’evento on line “Perché in Italia le opere pubbliche sono ferme?”. A commentare i dati, tra gli altri, il Presidente Anac Giuseppe Busia, il Consigliere di Stato Giulio Veltri, il delegato del Presidente di Confindustria Stefan Pan e il Vicepresidente Ance, Edoardo Bianchi. A chiudere i lavori l’intervento della Ministra delle Infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli.
Il Vicepresidente Bianchi ha rimarcato come “deroghe, commissari, deregulation e tutte le scorciatoie individuate in questi anni hanno solo contribuito a ingarbugliare la matassa. Servono molte meno regole ma che siano durature.” Così come è necessario porre fine a una visione del settore delle opere pubbliche come luogo del malaffare: “Imprese e stazioni appaltanti non sono più disposte ad accettare di vivere la gogna di una perenne presunzione di colpevolezza”.
Sintesi ricerca
programma 9 dicembre 2020