Patti per il Sud/2. Alla Campania 9,5 miliardi, il 20% di spesa i primi due anni

Grazie ai ritardi sui progetti infrastrutturali del 2007-2013, portati a cavallo sul 2014-20, ora si più partire subito con i lavori e la spesa effettiva.

Ha l’obiettivo di produrre una spesa di ben 1,795 miliardi, pari al 19% dell’intero programma, già entro il 2017. È il Patto per lo sviluppo della Regione Campania, il primo Piano (tra i 15 previsti) a essere firmato dal premier Matteo Renzi e con cui si è dato ufficialmente il via libera al Masterplan per il Mezzogiorno.

Sul piatto oltre 9,5 miliardi, di cui 2,5 già disponibili, tra risorse europee, nazionali e regionali da spalmare su sei grandi aree strategiche: infrastrutture; ambiente; sviluppo economico e produttivo; scuola, università e lavoro; turismo e cultura; sicurezza e legalità.

Nell’elenco si contano in tutto 93 interventi che saranno finanziati per 2,78 miliardi a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione (Fsc) 2014–2020 (di cui 500 milioni nel biennio 2016-2017) e ulteriori 6,778 miliardi provenienti dalle fonti più svariate e cioè Fsc 2007-13, il Piano Azione Coesione (Pac), delibere Cipe, leggi, Fondi strutturali europei inseriti nei Pon e nel Por 2014-2020.

A trainare maggiormente gli investimenti nei primi due anni ci sono 18 progetti principali che da soli valgono più di mezzo programma. Per essi, infatti, sono previste risorse per 5 miliardi. Interventi in gran parte già avviati con il precedente ciclo di fondi europei e quindi in avanzata fase di progettazione o per cui i cantieri sono già in corso. Il cronoprogramma fissato dal Patto per la Campania prevede per essi una spesa pari a 1,3 miliardi entro il 2017. Verranno finanziati principalmente con il Fsc 2007-13 e 2014-20, con i Pon, il Por Fesr Campania 2014-20 e il programma complementare (Poc) approvato dal Cipe il 1° maggio. Ben 10 di essi sono inseriti nel capitolo Infrastrutture per il quale complessivamente sono stanziati 3,5 miliardi.

L’intervento destinato a produrre maggiore spesa nei prossimi due anni, e cioè 116,2 milioni, è il completamento della linea 6 della metropolitana di Napoli (diviso in due diversi interventi) per cui è previsto un investimento totale di 275 milioni. Si tratta del rifacimento dell’ex Linea tranviaria rapida che collega il quartiere di Chiaia a Fuorigrotta e per cui ad oggi è completato il 98% delle gallerie e il 60% delle stazioni. Esso rientrava tra i Grandi progetti del Por Campania 2007-13 ed è uno dei pochi (assieme ad una parte di quello per Napoli Est e quello per Bagnoli) a non essere andato “a cavallo” sul nuovo Por 2014-20.

Dei 18 Grandi progetti previsti dal precedente Por , infatti, solo uno è stato completato: la Banda Larga e sviluppo digitale. Ben 14, invece, con risorse per oltre un miliardo di euro, sono transitati nel nuovo programma e, proprio perché già programmati o avviati, si stima possano contribuire a produrre grossi livelli di spesa in tempi previ. Tra quelli inseriti nel Patto per la Campania, e per cui è prevista parte della spesa nell’orizzonte temporale del 2017, ci sono il Grande progetto per Napoli Est-Fase 1 per un costo di 78,2 milioni; la Mostra d’Oltremare (60,5 milioni di cui 15 da spendere nel biennio), il Completamento della riqualificazione del fiume Sarno (198,3 milioni di cui 40 entro il 2017) e il Risanamento dei Regi Lagni. Per quest’ultimo, in particolare, è previsto un costo complessivo di 200 milioni (di cui 100 milioni da spendere entro il 2017) che serviranno per riqualificare cinque impianti di depurazione. Le relative gare d’appalto sono già espletate e i lavori pronti a partire.

Altri sei Grandi progetti indicati nel Patto saranno, invece, conclusi entro il 2020. Tra essi il completamento della linea 1 della metropolitana di Napoli, l’obiettivo più ambizioso del Patto della Campania. Ad oggi, infatti, è già operativa la tratta Piscinola- Dante-Municipio-Garibaldi per 13 chilometri e 14 stazioni. Con i 685 milioni previsti nel documento sarà finanziato il suo prolungamento fino all’aeroporto, per ulteriori 3,2 chilometri e 4 stazioni (Centro Direzionale, Tribunale, Poggioreale e Capodichino). Quando i lavori saranno completati, Napoli sarà una delle poche città al mondo con una fermata della metropolitana all’interno dell’aeroporto.

A trainare la spesa nei prossimi due anni, però, non ci sono solo i Grandi progetti, ma anche altre importanti infrastrutture. Come il completamento dell’Ospedale del Mare, uno dei project financing più importanti a livello nazionale in campo sanitario e per cui è stimato un costo di 172,7 milioni (34 nel biennio). C’è poi il 1° lotto della strada Lioni- Grottaminarda sull’asse viario Tirrenico – Adriatico (220 milioni); il collegamento tra la tangenziale di Napoli e il porto di Pozzuoli (147,5 milioni); la bretella ferroviaria tra la linea Cumana e Circumflegrea (131,1 milioni), gli interventi per lo sviluppo dell’aeroporto di Salerno e l’acquisto di materiali rotabili e di nuovi treni.

Corposo il capitolo ambientale. A cominciare dalla gestione del ciclo dei rifiuti: 450 milioni del Patto, infatti, saranno utilizzati per la rimozione delle ecoballe (150 milioni di spesa prevista nel biennio), mentre ulteriori 750 milioni (170 milioni entro il 2017) per tre diversi interventi e cioè gli impianti di trattamento dei rifiuti, il piano regionale di bonifica e quello della depurazione e del servizio idrico.

Rilevanti anche gli interventi sulle “green infrastructure” forestali per 240 milioni e che produrranno una spesa nel breve termine di 160 milioni.

Nel capitolo Sviluppo economico e produttivo, invece, a cui sono destinati 3 miliardi, pari al 32% dell’intero programma, c’è il credito d’imposta (500 milioni di cui 60 entro il 2017) e tre grossi progetti relativi al Polo Aerospaziale, al Polo delle produzioni per l’autotrasporto e cantieristico (Fincantieri), al Polo della filiera agroalimentare e food. Tali interventi prevedono risorse per ben 1,3 miliardi.

Per il settore Cultura e turismo, infine, il Patto prevede che siano spesi entro il 2017 tutti gli 82 milioni del Piano “Cultura 20/20”, approvato con delibera di Giunta n. 90 dell’8 marzo scorso e stanziati nell’ambito del Poc. Si tratta di 20 interventi, tutti in fase di progettazione avanzata e pronti a partire.