Nuovo codice/5. l’Authority accelera sulle linee guida: bozza la prossima settimana
Il provvedimento chiamato a sostituire il Dpr 207/2010 non sarà organizzato in articoli e commi, ma seguirà il modello «discorsivo» dei provvedimenti dell’Autorità.
L’Anac accelera sulle linee guida di attuazione del codice. Uno sprint che risulterebbe fondamentale per arginarele prime falle create dalla scelta del governo di fare entrare in vigore senza scivoli le nuove regole sugli appalti, ma che non è stata dettata da questa necessità. La commissione guidata dal consigliere con delega agli appalti Michele Corradino ha infatti lavorato al provvedimento in parallelo alle ultime fasi di approvazione del Dlgs 50/2016 per arrivare il prima possibile a definire un testo capace di fare da bussola per il mercato.
Uno schema è già pronto e potrebbe essere varato dal Consiglio dell’Autorità già la prossima settimana. La novità di maggior rilievo è l’impostazione data al provvedimento. Nulla a che vedere con l’apparato monstre fatto di 359 articoli (e svariati allegati) del vecchio regolamento appalti (il Dpr 207/2010 ) in vigore ancora per poco. Le linee guida, che lo sostituiranno, non saranno organizzate secondo articoli e commi, ma sulla base di capitoli, seguendo la logica di un manuale, un vademecum per le imprese e le amministrazioni. Il modello, insomma, è quello, discorsivo , seguito dalle ultime delibere dell’Autorità, nel tentativo di raggiungere la massima comprensibilità . Inoltre – e questa è un’altra novità – ogni “capitolo” sarà concluso con una sintesi delle misure più rilevanti: una sorta di massima capace di orientare da subito gli operatori e i funzionari delle amministrazioni.
Le linee guida non saranno immediatamente operative. L’iter prevede infatti una consultazione pubblica prima di arrivare al testo definitivo. Una volta approvate dal Consiglio dell’Authority, presieduta da Raffaele Cantone, le linee guida saranno pubblicate sul sito dell’Anac e aperte ai commenti, come ogni altra determinazione dell’organo di vigilanza. Non solo. Insieme alla consultazione sul sito partirà un breve ciclo di audizioni per ascoltare i rilievi delle associazioni di categoria più rappresentative (da Confindustria ai costruttori dell’Ance fino alle organizzazioni delle piccole e medie imprese). Oltre alle associazioni andranno poi anche sentite le commissioni parlamentari competenti per materie.
L’ultimo passaggio è l’adozione del provvedimento da parte del ministero delle Infrastrutture. Uno step che l’ultima versione del nuovo codice ha reso meno scontato di quanto si era pensato finora. Rispetto alla legge delega, dove si faceva riferimento a linee guida «proposte dall’Anac e approvate con decreto da Ministro delle Infrastrutture», il Dlgs 50/2016 stabilisce che il ministro «può approvare» il vademecum messo a punto dall’Autorità .
Una sfumatura di carattere magari semplicemente formale, ma che forse serve a sottolineare che a Porta Pia intendono esaminare con una lente più grande del previsto le linee guida varate dall’Authority. (Fonte: Edilizia e Territorio)