Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (DEF) 2015 – Misure Fiscali

Lo scorso 18 settembre il Consiglio dei Ministri ha approvato la nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2015 (DEF), corredata dalla Relazione al Parlamento e da due allegati (rapporto sui risultati conseguiti in materia di evasione fiscale e relazione sulle spese di investimento) che è stata trasmessa in Parlamento, in vista dell’approvazione delle relative Risoluzioni di Camera e Senato.

Nella nota di aggiornamento vengono confermati gli obiettivi programmatici del Governo per il triennio 2016-2018, quali:

o   l’eliminazione, dal 2016, dell’imposizione fiscale locale sull’abitazione principale, sui terreni agricoli e sui “cd. macchinari imbullonati”.

Nelle intenzioni del Governo, la cancellazione della tassazione sull’abitazione principale (IMU e TASI) consentirà di raggiungere ilduplice obiettivo di alleviare il peso della fiscalità sulle famiglie e sostenere, indirettamente, la ripresa dell’occupazionenel settore dell’edilizia, duramente colpito dalla crisi economica.

Tale misura si inserirà nell’ambito dell’annunciata riforma della tassazione locale sugli immobili, che verrà attuata con la legge di Stabilità 2016 mediante:

–       l’unificazione dell’IMU e della TASI;

–       l’introduzione di un unico tributo/canone, sostitutivo dell’insieme dei tributi locali minori esistenti,

–       l’aumento della quota dei trasferimenti Stato/Enti locali in base alla “capacità fiscale” ed ai “fabbisogni standard” di questi ultimi, al posto del criterio della “spesa storica”;

o   la cancellazione, sempre dal 2016, delle clausole di salvaguardia (previste dalle leggi di Stabilità 2014 e 2015) che avrebbero consentito di aumentare le aliquote dell’IVA[1] (sia quella ridotta del 10% che quella ordinaria del 22%) e di rivedere le detrazioni e le agevolazioni fiscali vigenti[2]qualora non fossero state reperite risorse di un determinato ammontare;

o   l’introduzione, già dal 2016, di misure di stimolo all’efficienza energetica;

o   il taglio dell’imposizione sugli utili d’impresa, nell’ottica di allineare maggiormente l’Italia con gli standard europei, che opererà, invece, dal 2017, che si inserisce nel quadro della riforma dell‘IRES;

o   la riforma dell’IRPEF, attesa per il 2018.

Rispetto alle previsioni contenute nel DEF presentato ad aprile, la Nota di Aggiornamento stima che l’introduzione delle misure attese per il 2016-2017, accompagnate dalla revisione della spesa pubblica, determini complessivamente un aumento del tasso di crescita dello 0,3% sia per il 2016 che per il 2017.

A livello più generale, il Governo stima un’ulteriore incremento del Pil per il biennio 2015-2016 rispetto alle originarie previsioni del DEF.

Per il 2015, il Pil viene stimato in aumento dello 0,9% (rispetto allo 0,7% stimato dal DEF). Per il 2016, invece, l’aumento atteso è pari all’ 1,6% (rispetto all’ 1,4%)[3].

Inoltre, il documento specifica che la disattivazione delle clausole di salvaguardia, nonché la riduzione dell’IRPEF per le famiglie, determinata dal bonus di 80 euro per i lavoratori dipendenti, comporterà una diminuzione della pressione fiscale, dal 43,1% nel 2015 a 42,6% nel 2016, con ulteriori riduzioni negli anni successivi.

La Nota di Aggiornamento al DEF conferma, inoltre, le linee d’azione a breve termine del Governo, quali:

o   la razionalizzazione degli incentivi alle imprese, al fine di razionalizzare, semplificare e migliorare la trasparenza del sistema tributario, al fine di reperire risorse per un’ulteriore riduzione della pressione fiscale;

o    il completamento dell’attuazione della delega fiscale, con l’emanazione dei Decreti Legislativi mancanti[4].

Si tratta, in particolare, dei Provvedimenti in materia di:

–       sistema estimativo del catasto dei fabbricati[5];

–       fiscalità delle imprese individuali e delle società di persone nonché disciplina delle nuove iniziative imprenditoriali e delle imprese minori;

–       revisione del regime degli ammortamenti dei beni materiali; regime del gruppo IVA;

–       incentivi alla tax compliance (minori adempimenti per i contribuenti e riduzione eventuali sanzioni; revisione e ampliamento sistema di tutoraggio; ampliamento istituto rateizzazione debiti tributari; revisione interpelli; revisione del sistema sanzionatorio penale tributario)[6].

Inoltre, il rapporto sui risultati conseguiti in materia di evasione fiscale, allegato alla Nota di Aggiornamento al DEF, analizza il livello di evasione dell’IMU nel biennio 2012-2013 (4,2 mld di euro nel 2012 e 5,3 mld di euro nel 2013 – cd.”tax gap IMU”)[7], confermando i dati già contenuti nel documento dell’Agenzia delle Entrate e del Dipartimento delle Finanze “Gli immobili in Italia 2015”, che offre un’analisi sulla tassazione immobiliare in generale.

Sotto tale profilo, si evidenzia che l’ANCE ha quantificato il “tax gap IMU/TASI”, per il 2014 in 4,3 mld di euro. Si tratta di un ammontare rilevante, quasi analogo alle entrate derivanti dalla TASI nello stesso anno (pari a 4,6 miliardi di euro).

E’ necessario adottare misure efficaci per ridurre l’importo di questi mancati incassi, attraverso i quali l’Erario potrebbe recuperare risorse utili per abbassare la tassazione immobiliare nei confronti dei contribuenti diligenti, che finora sono stati oggetto, per una maggiore facilità di prelievo da parte dello Stato, di un trattamento profondamente iniquo.

[1] In particolare, l’art.1 co. 718-719, della legge di Stabilità 2015 (legge 190/2014) prevede, a decorrere dal 1° gennaio 2016, l’aumento delle aliquote IVA del 10% e del 22%, nel seguente modo:

Aliquote IVA

vigenti

Aliquote IVA

dal 1° gen.2016

Aliquote IVA

dal 1° gen.2017

Aliquote IVA

dal 1° gen.2018

10% 12% 13% 13%
22% 24% 25% 25,5%

Tale aumento non verrà adottato, qualora siano approvati provvedimenti normativi che assicurino maggiori entrate, o risparmi di spesa pubblica, corrispondenti al gettito atteso dal suddetto incremento delle aliquota IVA.

[2] L’art.1, co.207, della medesima legge di Stabilità prevede, inoltre, dal 2016, la revisione delle detrazioni e agevolazioni vigenti, qualora non siano reperite risorse pari a 3,2 miliardi per il 2016 e a 6,2 miliardi per il 2017.

[3]Cfr. anche il Comunicato Stampa del Governo a seguito del Consiglio dei Ministri dello scorso 18 settembre 2015.

[4]Adoggi, infatti, sono stati emanati, il D.Lgs. 15 dicembre 2014, n.188, relativo all’imposizione sui tabacchi, il D.Lgs. 21 novembre 2014, n.175, in materia di Modello 730 precompilato e semplificazione fiscale, il D.Lgs. 5 agosto 2015, n.127 relativo alla trasmissione telematica delle operazioni IVA ed alla fatturazione elettronica tra privati, il D.Lgs. 5 agosto 2015, n.128 in materia di certezza del diritto nei rapporti tra Fisco e contribuente, il D.Lgs. 14 settembre 2015, n.147 recante misure per la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese.

[5] Ad oggi, nell’ambito della riforma del catasto, è stato emanato il D.Lgs. 198/2014 in tema di “composizione, attribuzione e funzionamento delle Commissioni Censuarie”.

[6]Tali Provvedimenti sono stati approvati in via definitiva dal Consiglio del Ministri del 22 settembre 2015 e sono in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

[7] Il tax gap delle imposte immobiliari viene stimato come differenza fra quanto i contribuenti dovrebbero versare e quanto viene da loro effettivamente versato. Nello specifico, il primo passo consiste nella quantificazione, attraverso i dati degli archivi catastali, della base imponibile potenziale e del gettito potenziale e nel successivo confronto con il gettito effettivamente riscosso opportunamente standardizzato per tener conto delle esclusioni, esenzioni e deduzioni previste dalla stessa normativa tributaria.