Muri di cinta e recinzioni: serve la SCIA se di modesta entità

La realizzazione di un muro di cinta avente funzione di separazione di distinti lotti di proprietà se non incide sull’assetto complessivo del territorio e non produce un’apprezzabile trasformazione del territorio è soggetto a Segnalazione Certificata di inizio attività e non a Permesso di costruire.

E’ quanto ribadisce il Consiglio di Stato, sezione sesta, con la sentenza del 4 gennaio 2016, n. 2843 sulla legittimità di un ordine di demolizione di un muretto di recinzione a supporto di una rete metallica realizzato senza titolo.

Secondo il Collegio, non essendo presente nel Dpr 380/2001 (TU edilizia) una normativa specifica in merito alla qualificazione giuridica di tali interventi, è necessario rifarsi all’entità delle opere assoggettandole al regime della SCIA ove le stesse non superino in concreto la soglia della trasformazione urbanistica-edilizia e a Permesso di costruire qualora detti interventi superino tale soglia.

Nel caso di specie l’impatto sortito sul piano urbanistico-edilizio dell’opera di recinzione è stata giudicata di modesta entità in quanto l’opera superava di poco il piano di campagna e l’effettiva funzione divisoria era in concreto assicurata da una rete metallica infissa su di un muretto.

In allegato la sentenza del Consiglio di Stato del 4 gennaio 2016, n. 2843

 

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