Monitoraggio Ance Pnrr: la spesa per i cantieri corre più veloce
La stima fornita dai magistrati contabili, integrando i dati, ancora parziali, di Regis con alcune stime formulate sui conti di tesoreria, quantifica in 23,3 miliardi la spesa realizzata tra il 2020 e il 2022, pari al 12% dei 191,5 miliardi di fondi europei messi a disposizione nell’ambito del Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza. Tale percentuale scende al 6%, se si escludono i crediti di imposta automatici (Transizione 4.0, Formazione 4.0 e Superbonus 110%).
Considerando le linee di intervento di interesse per il settore delle costruzioni, emerge che il 78% della spesa già fatta del PNRR riguarda investimenti in costruzioni e che la spesa dei cantieri risulta più veloce di quella degli altri investimenti del Piano. La velocità è sostanzialmente doppia rispetto alle altre misure: 17% di spesa delle costruzioni, contro l’8% delle altre misure. La distanza risulta ancora più accentuata se si escludono i crediti di imposta: 9% di spesa delle costruzioni, contro il 2% delle altre misure.
Inoltre, se si considera anche l’avanzamento delle opere del Fondo Complementare, al netto del Superbonus, risulta speso il 10,4% delle risorse che il PNRR destina al settore delle costruzioni. La stessa percentuale sale al 16%, se si considerano i 7,5 miliardi che la Corte dei Conti stima prudenzialmente come spesa connessa al Superbonus, e al 26% se si considerano tutti i 18,5 mld che il PNRR destina all’incentivo fiscale.