Linee guida/1. Ora fondamentale il ruolo di imprese e amministrazioni.
Il consigliere Michele Corradino: «Vogliamo una reale partecipazione degli operatori a questo processo di formazione delle linee-guida. Questo nostro testo è integrabile e modificabile»
A spiegare le principali novità è Michele Corradino, consigliere Anac e braccio destro di Cantone in tutta la partita del codice degli appalti. «La prima novità che vogliamo subito sottolineare dopo aver ringraziato la nostra commissione di esperti per le proposte e i nostri uffici per il lavoro svolto – spiega Corradino – è nel metodo di lavoro. Abbiamo approvato, in realtà, delle bozze di linee guida che ora sottoporremo alla consultazione di imprese e stazioni appaltanti per poi vararle definitivamente entro una ventina di giorni o un mese. Ci teniamo a dire che non stiamo chiedendo un parere agli operatori sulle nostre norme, già fatte, ma che vogliamo una reale partecipazione degli operatori a questo processo di formazione delle linee-guida e che questo nostro testo è integrabile e modificabile. Pensiamo sia necessario dare subito un segnale su questo nuovo metodo di lavoro e segnare immediatamente una forte discontinuità rispetto al passato»
L’altra novità che merita di essere sottolineata è il linguaggio. «Siamo stati volutamente alla larga – dice Corradino – da un linguaggio normativo, da testi che fossero composti in articoli e commi: questo perché vogliamo parlare agli operatori con un periodare in italiano, diretto e pratico, tipico del manuale. In questo senso il “manuale degli appalti” che pensiamo di comporre via via che le linee guida saranno approvate si avvicina molto al modello anglosassone. In questo modo pensiamo di rispondere alla domanda che imprese e professionisti sempre ci rivolgono preliminarmente nei nostri incontri: diteci con chiarezza cosa vi aspettate da noi e noi lo faremo». La semplificazione, che è una delle chiavi fondamentali del nuovo codice, «si trasferisce così direttamente dentro la norma».
Corradino – che non nasconde un problema di risorse per l’Anac a fronte dei numerosi compiti aggiuntivi attribuiti dal codice appalti – ci tiene a spiegare che i «documenti di consultazione» approvati dall’Autorità rispondono anche alla raccomandazioni poste nel parere del Consiglio di Sato che ha molto insistito sulla «legalità procedimentale». Anche per questo nel «quadro procedimentale» creato dall’Anac per le linee-guida «la procedura di consultazione riveste una particolare importanza».
I miglioramenti che l’Anac si aspetta grazie alla consultazione riguardano sia il profilo «storico» che quello della «trasparenza». Tre esempi aiutano a capire. Il primo riguarda l’introduzione del Bim (Building Information Modeling). «Stiamo ragionando – dice Corradino – su come e con quali tempi introdurlo per massimizzare vantaggi reali in termini di innovazione digitale, di rispetto dei tempi e di valutazione delle offerte, ma nel fare questo non possiamo non considerare che nella vecchia normativa avevamo a che fare ancora con il brogliaccio. La digitalizzazione del settore è una priorità ma noi partiamo da questo stato di cose ed è bene non dimenticarlo». Il secondo e il terzo esempio attengono invece «ai livelli utili di trasparenza che è necessario introdurre nel sistema». L’offerta economicamente più vantaggiosa, per esempio, «spesso nasconde gare al massimo ribasso perché le ponderazioni vengono fatte tutte sul prezzo». Quello che l’Anac chiederà agli operatori è, quindi, di «indicare criteri che consentano di premiare effettivamente la qualità, l’innovazione e lo sviluppo, in modo da non schiacciare le gare sul criterio del prezzo».
Altro tema, il sottosoglia su cui il testo finale del codice ha fatto più di qualche sconto in termini di trasparenza, mercato, concorrenza. Qui si capisce come l’Anac tenti anche di correggere qualche limite della norma legislativa, «soprattutto quando l’obiettivo è garantire comunque livelli minimi di trasparenza al mercato». Su questo aspetto, però, Corradino spiega come obiettivo dell’Anac e di Cantone siaconciliare trasparenza e semplificazione. «È importante una regolamentazione che garantisca la trasparenza anche dove oggi c’è una certa opacità, ma al tempo stesso è importante adottare strumenti che garantiscano flessibilità e semplicità. La trasparenza non deve comportare oneri burocratici aggiuntivi inutili». «Qualche giorno fa – continua Corradino – l’Economist scriveva che il mondo sta scivolando verso una follia investigativa, con la richiesta alle imprese di livelli di trasparenza, spesso formale, senza precedenti. Noi vogliamo capire qual è il livello di trasparenza utile , evitando questa deriva. La consultazione serve anche questo».
Se il nuovo codice degli appalti chiama, l’Autorità nazionale anticorruzione risponde. Subito, a meno di dieci giorni dall’entrata in vigore.La centralità dell’Anac nel nuovo sistema degli appalti e la carica di innovazione legata alla soft law rispetto al passato ingessato dei regolamenti generali esplode subito nel pacchetto di 7 linee guida che l’Autorità guidata da Raffaele Cantone ha approvato per attuare e interpretare il codice.