Governo Draghi: il programma per il rilancio dell’Italia
Rimodulazione e affidamento della governance al Mef del Next Generation Ue, investimenti in manutenzione delle opere e nella tutela del territorio con l’utilizzo di tecnologie digitali, sostegno a imprese e lavoro, revisione complessiva del fisco, riforma della pa mirata a nuove competenze dei dipendenti pubblici.
Linee portanti del Governo
In particolare, sono evidenziate, per quanto di maggiore interesse, le seguenti aree di intervento:
Piano Vaccini
La prima sfida è, ottenute le quantità sufficienti di vaccino, distribuirlo rapidamente ed efficientemente“. “Abbiamo bisogno di mobilitare tutte le energie su cui possiamo contare, ricorrendo alla protezione civile, alle forze armate, ai tanti volontari”
Scuola
-tornare rapidamente a un orario scolastico normale, anche distribuendolo su diverse fasce orarie; fare il possibile, con le modalità più adatte, per recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno in cui la didattica a distanza ha incontrato maggiori difficoltà;
-disegnare un percorso educativo che combini la necessaria adesione agli standard qualitativi richiesti, anche nel panorama europeo, con innesti di nuove materie e metodologie, e coniugare le competenze scientifiche con quelle delle aree umanistiche e del multilinguismo;
– investire nella formazione del personale docente per allineare l’offerta educativa alla domanda delle nuove generazioni.
–riservare particolare attenzione agli ITIS (istituti tecnici). Il Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza assegna 1,5 md agli ITIS, 20 volte il finanziamento di un anno normale pre-pandemia;
– investire adeguatamente nella ricerca, senza escludere la ricerca di base, puntando all’eccellenza, ovvero a una ricerca riconosciuta a livello internazionale per l’impatto che produce sulla nuova conoscenza e sui nuovi modelli in tutti i campi scientifici.
Lavoro
-proteggere i lavoratori, tutti i lavoratori, ma sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche. Alcune dovranno cambiare, anche radicalmente. E la scelta di quali attività proteggere e quali accompagnare nel cambiamento è il difficile compito che la politica economica dovrà affrontare nei prossimi mesi;
-approntare una strategia di sostegno delle imprese e del lavoro, strategia che dovrà coordinare la sequenza degli interventi sul lavoro, sul credito e sul capitale;
– migliorare gli strumenti esistenti, come l’assegno di riallocazione, rafforzando le politiche di formazione dei lavoratori occupati e disoccupati;
– rafforzare le dotazioni di personale e digitali dei centri per l’impiego in accordo con le regioni. Questo progetto è già parte del Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza ma andrà anticipato da subito;
– garantire parità di condizioni competitive tra generi, puntando a un riequilibrio del gap salariale e un sistema di welfare che permetta alle donne di dedicare alla loro carriera le stesse energie dei loro colleghi uomini, superando la scelta tra famiglia o lavoro;
Ambiente
-proteggere il futuro dell’ambiente, conciliandolo con il progresso e il benessere sociale, richiede un approccio nuovo: digitalizzazione, agricoltura, salute, energia, aerospazio, cloud computing, scuole ed educazione, protezione dei territori , biodiversità, riscaldamento globale ed effetto serra, sono diverse facce di una sfida poliedrica che vede al centro l’ecosistema in cui si svilupperanno tutte le azioni umane;
-la risposta della politica economica al cambiamento climatico e alla pandemia dovrà essere una combinazione di politiche strutturali che facilitino l’innovazione, di politiche finanziarie che facilitino l’accesso delle imprese capaci di crescere al capitale e al credito e di politiche monetarie e fiscali espansive che agevolino gli investimenti e creino domanda per le nuove attività sostenibili che sono state create.
Mezzogiorno
-Aumento dell’occupazione, in primis, femminile, è obiettivo imprescindibile: benessere, autodeterminazione, legalità, sicurezza sono strettamente legati all’aumento dell’occupazione femminile nel Mezzogiorno;
–sviluppare la capacità di attrarre investimenti privati nazionali e internazionali è essenziale per generare reddito, creare lavoro, investire il declino demografico e lo spopolamento delle aree interne;
– creare un ambiente dove legalità e sicurezza siano sempre garantite;
– strumenti specifici quali il credito d’imposta e altri interventi da concordare in sede europea;
– irrobustire le amministrazioni meridionali, anche guardando con attenzione all’esperienza di un passato che spesso ha deluso la speranza.
Gli investimenti pubblici
– occorre investire sulla preparazione tecnica, legale ed economica dei funzionari pubblici per permettere alle amministrazioni di poter pianificare, progettare ed accelerare gli investimenti con certezza dei tempi, dei costi e in piena compatibilità con gli indirizzi di sostenibilità e crescita indicati nel Programma nazionale di Ripresa e Resilienza;
-particolare attenzione agli investimenti in manutenzione delle opere e nella tutela del territorio, incoraggiando l’utilizzo di tecniche predittive basate sui più recenti sviluppi in tema di Intelligenza artificiale e tecnologie digitali;
-il settore privato deve essere invitato a partecipare alla realizzazione degli investimenti pubblici apportando più che finanza, competenza, efficienza e innovazione per accelerare la realizzazione dei progetti nel rispetto dei costi previsti.
Next Generation EU
In premessa viene evidenziato che:
–la strategia per i progetti del Next Generation EU non può che essere trasversale e sinergica, basata sul principio dei co-benefici, cioè con la capacità di impattare simultaneamente più settori, in maniera coordinata.
–Dobbiamo approfondire e completare il lavoro svolto dal precedente Governo che, includendo le necessarie interlocuzioni con la Commissione Europea, avrebbe una scadenza molto ravvicinata, la fine di aprile;
–gli orientamenti che il Parlamento esprimerà nei prossimi giorni a commento della bozza di Programma presentata dal Governo uscente saranno di importanza fondamentale nella preparazione della sua versione finale;
Orientamenti del nuovo Governo:
-le Missioni del Programma potranno essere rimodulate e riaccorpate, ma resteranno quelle enunciate nei precedenti documenti del Governo uscente, ovvero l’innovazione, la digitalizzazione, la competitività e la cultura; la transizione ecologica; le infrastrutture per la mobilità sostenibile; la formazione e la ricerca; l’equità sociale, di genere, generazionale e territoriale; la salute e la relativa filiera produttiva.
– rafforzare il Programma prima di tutto per quanto riguarda gli obiettivi strategici e le riforme che li accompagnano. In particolare, per quanto riguarda gli obiettivi strategici:
-nelle prossime settimane rafforzeremo la dimensione strategica del Programma, in particolare con riguardo agli obiettivi riguardanti la produzione di energia da fonti rinnovabili, l’inquinamento dell’aria e delle acque, la rete ferroviaria veloce, le reti di distribuzione dell’energia per i veicoli a propulsione elettrica, la produzione e distribuzione di idrogeno, la digitalizzazione, la banda larga e le reti di comunicazione 5G;
-il ruolo dello Stato e il perimetro dei suoi interventi dovranno essere valutati con attenzione. Compito dello Stato è utilizzare le leve della spesa per ricerca e sviluppo, dell’istruzione e della formazione, della regolamentazione, dell’incentivazione e della tassazione.
-in base a tale visione strategica, il Programma nazionale di Ripresa e Resilienza indicherà obiettivi per il prossimo decennio e più a lungo termine, con una tappa intermedia per l’anno finale del Next Generation EU, il 2026. Non basterà elencare progetti che si vogliono completare nei prossimi anni. Dovremo dire dove vogliamo arrivare nel 2026 e a cosa puntiamo per il 2030 e il 2050, anno in cui l’Unione Europea intende arrivare a zero emissioni nette di CO2 e gas clima-alteranti;
–selezioneremo progetti e iniziative coerenti con gli obiettivi strategici del Programma, prestando grande attenzione alla loro fattibilità nell’arco dei sei anni del programma. Assicureremo inoltre che l’impulso occupazionale del Programma sia sufficientemente elevato in ciascuno dei sei anni, compreso il 2021;
-chiariremo il ruolo del terzo settore e del contributo dei privati al Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza attraverso i meccanismi di finanziamento a leva (fondo dei fondi);
-la governance del Programma di ripresa e resilienza è incardinata nel Ministero dell’Economia e Finanza con la strettissima collaborazione dei Ministeri competenti che definiscono le politiche e i progetti di settore. Il Parlamento verrà costantemente informato sia sull’impianto complessivo, sia sulle politiche di settore.
Riforme
Alcune riguardano problemi aperti da decenni:
–la certezza delle norme e dei piani di investimento pubblico, fattori che limitano gli investimenti, sia italiani che esteri;
– la concorrenza. Al riguardo verrà chiesto all’Autorità garante per la concorrenza e il mercato, di produrre in tempi brevi come previsto dalla Legge Annuale sulla Concorrenza (Legge 23 luglio 2009, n. 99) le sue proposte.
Vengono poi previste 3 specifiche riforme:
Fisco
“Non è una buona idea cambiare le tasse una alla volta. Un intervento complessivo rende anche più difficile che specifici gruppi di pressione riescano a spingere il governo ad adottare misure scritte per avvantaggiarli. Inoltre, le esperienze di altri paesi insegnano che le riforme della tassazione dovrebbero essere affidate a esperti, che conoscono bene cosa può accadere se si cambia un’imposta”.
Va studiata una revisione profonda dell’Irpef con il duplice obiettivo di semplificare e razionalizzare la struttura del prelievo, riducendo gradualmente il carico fiscale e preservando la progressività. Funzionale al perseguimento di questi ambiziosi obiettivi sarà anche un rinnovato e rafforzato impegno nell’azione di contrasto all’evasione fiscale.
Pubblica amministrazione
La riforma dovrà muoversi su due direttive:
–investimenti in connettività con anche la realizzazione di piattaforme efficienti e di facile utilizzo da parte dei cittadini;
–aggiornamento continuo delle competenze dei dipendenti pubblici, anche selezionando nelle assunzioni le migliori competenze e attitudini in modo rapido, efficiente e sicuro.
Evidenziata, inoltre, l’urgenza di predisporre un piano di smaltimento dell’arretrato accumulato durante la pandemia e comunicarlo ai cittadini
Giustizia
Le azioni da svolgere sono principalmente quelle che si collocano all’interno del contesto e delle aspettative dell’Unione europea (Country Specific Recommendations della Commissione indirizzate al nostro Paese negli anni 2019 e 2020): aumentare l’efficienza del sistema giudiziario civile, attuando e favorendo l’applicazione dei decreti di riforma in materia di insolvenza, garantendo un funzionamento più efficiente dei tribunali, favorendo lo smaltimento dell’arretrato e una migliore gestione dei carichi di lavoro, adottando norme procedurali più semplici, coprendo i posti vacanti del personale amministrativo, riducendo le differenze che sussistono nella gestione dei casi da tribunale a tribunale e infine favorendo la repressione della corruzione.
Rapporti internazionali
Sarà un governo convintamente europeista e atlantista, in linea con gli ancoraggi storici dell’Italia: Unione europea, Alleanza Atlantica, Nazioni Unite. Tra le sfide prospettate:
– meglio strutturare e rafforzare il rapporto strategico e imprescindibile con Francia e Germania e consolidare la collaborazione con Stati con i quali siamo accomunati da una specifica sensibilità mediterranea e dalla condivisione di problematiche come quella ambientale e migratoria: Spagna, Grecia, Malta e Cipro;
– il negoziato sul nuovo Patto per le migrazioni e l’asilo, nel quale perseguire un deciso rafforzamento dell’equilibrio tra responsabilità dei Paesi di primo ingresso e solidarietà effettiva;
-l’Italia dovrà guidare – quale Presidenza del G20 fino alla fine del 2021 – il Gruppo verso l’uscita dalla pandemia, e rilanciare una crescita verde e sostenibile a beneficio di tutti. Il programma, che coinvolgerà l’intera compagine governativa, ruota intorno a tre pilastri: People, Planet, Prosperity;
-puntare insieme al Regno Unito – con cui quest’anno abbiamo le Presidenze parallele del G7 e del G20 –sulla sostenibilità e la “transizione verde” nella prospettiva della prossima Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico (Cop 26), con una particolare attenzione a coinvolgere attivamente le giovani generazioni, attraverso l’evento “Youth4Climate”.
Dopo il giuramento dinanzi al Capo dello Stato, si è insediato il nuovo Governo, guidato dal Presidente Prof. Mario Draghi, che prevede complessivamente 23 Ministeri ed è così composto:
Ministri con portafoglio:
-Luigi Di Maio (Affari esteri e Cooperazione internazionale);
-Luciana Lamorgese (Interno);
-Marta Cartabia (Giiustizia)
– Lorenzo Guerini (Difesa);
-Daniele Franco (Economia e Finanze);
-Giancarlo Giorgetti (Sviluppo Economico);
-Enrico Giovannini (Infrastrutture e trasporti);
-Stefano Patuanelli (Politiche Agricole alimentari e forestali);
-Roberto Cingolani (Ambiente, tutela del territorio e mare che assumerà la denominazione di Ministero per la Transizione ecologica);
-Andrea Orlando (Lavoro e politiche sociali);
-Patrizio Bianchi (Istruzione);
– Maria Cristina Messa (Università e ricerca)
-Dario Franceschini (Beni e attività culturali e turismo);
-Roberto Speranza (Salute).
Ministri senza portafoglio:
– Federico D’Incà (Rapporti con il Parlamento);
-Vittorio Colao (Innovazione tecnologica e la transizione digitale);
-Renato Brunetta (Pubblica amministrazione)
– Mariastella Gelmini (Affari regionali e autonomie);
– Maria Rosaria Carfagna (Sud e Coesione Territoriale);
-Fabiana Dadone (Politiche giovanili);
-Elena Bonetti (Pari opportunità e la famiglia);
-Erika Stefani (Disabilità);
-Massimo Garavaglia (Coordinamento di iniziative nel settore del turismo).
È stato, inoltre, nominato Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Roberto Garofoli.
Il nuovo Governo così composto, si è presentato alle Camere dove il Presidente Draghi ha illustrato le linee programmatiche per riscuotere la “”fiducia””. La votazione al Senato si terrà alle ore 23 del 17 febbraio c.m. ed alla Camera dei Deputati è in programma il 18 febbraio c.m.
Testo delle Dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consiglio.