Edilizia, parti sociali unite per vincere la sfida del PNRR

Nuovo contratto modello virtuoso delle relazioni industriali per far crescere settore in qualità, professionalità e sicurezza. Ora risposte urgenti su costo materie prime e qualificazione

Presentato ieri, 30 marzo c. a. alla presenza del Ministro del lavoro e politiche sociali, Andrea Orlando, il contratto sottoscritto poche settimane fa dalle associazioni datoriali e dalle rappresentanze sindacali di settore. Grazie al nuovo contratto presentato da Ance, Alleanza delle Cooperative (Agci Produzione e Lavoro, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi) e dai rappresentanti di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, formazione, sicurezza e qualificazione saranno i principi cardine che dovranno guidare tutti i cantieri a cominciare da quelli del Pnrr.

Una scommessa vinta e un modello virtuoso di bilateralità nelle relazioni industriali voluto e condiviso da imprese e lavoratori, che è stato possibile realizzare anche grazie al ruolo attivo e alla sensibilità del Ministro del lavoro che con l’introduzione del Durc di congruità, fino al decreto 77/2021 e alle recenti norme sugli incentivi subordinati al rispetto dei Ccnl edili, ha sostenuto molte proposte delle parti sociali.

Una scelta di responsabilità condivisa e di investimenti importanti su formazione, professionalizzazione e sicurezza, quella compiuta dalle parti sociali con il recente rinnovo, che diventa determinante per vincere la sfida del Pnrr in un contesto particolarmente difficile a causa, soprattutto, dell’aumento incontrollato dei prezzi delle materie prime e dalla crisi energetica. Vere e proprie emergenze per le quali le parti firmatarie chiedono all’unisono interventi immediati per adeguare i contratti in essere ed evitare ritardi e sospensioni delle opere in corso.

Le parti sociali hanno ribadito che la crescita del settore passa necessariamente attraverso la qualificazione delle imprese, soprattutto quando si utilizzano risorse pubbliche anche nel settore privato. Per questo chiedono al governo di introdurre quanto prima meccanismi in tal senso, anche a tutela della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Uno sforzo che dovrebbe essere supportato da interventi mirati a defiscalizzare e decontribuire le ore destinate alla formazione e alla sicurezza, così da tutelare e premiare le imprese virtuose, evitando fenomeni di dumping contrattuale.

La crescita del settore, infatti, hanno sottolineato con forza tutte le parti firmatarie, può essere raggiunta solo attraverso un lavoro comune tra pubblica amministrazione, imprese, sindacati, enti bilaterali. Un percorso di qualità che deve essere portato avanti puntando sempre più sugli investimenti in sicurezza e formazione e proseguendo nell’azione di messa in sicurezza del patrimonio infrastrutturale e di quello edilizio abitativo.