Economia circolare: l’audizione dell’ANCE alla Camera
Si è svolta il 10 febbraio l’audizione informale dell’ANCE presso la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati nell’ambito dell’esame delle proposte UE in materia di rifiuti che compongono il cosiddetto “pacchetto sull’economia circolare”.
Il Presidente dell’ANCE, Ing. Claudio De Albertis, che ha guidato la delegazione associativa, unitamente al Vicepresidente per la Tecnologia, l’innovazione e l’ambiente, Geom. Gianluigi Coghi, ha ricordato in apertura gli elementi chiave del pacchetto di misure sull’economia circolare adottato dalla Commissione UE che comprende un Piano di Azione globale e quattro Comunicazioni contenenti proposte di modifica di alcune Direttive, tra cui la Direttiva quadro sui rifiuti e quella sulle discariche.
Tale Piano intende fornire indicazioni agli Stati membri su una serie di ambiti economici e produttivi tra cui la progettazione ecocompatibile dei prodotti, l’utilizzo sostenibile delle risorse e la gestione dei rifiuti. Il settore edile è tra quelli che la Commissione Europea considera “prioritari” per la specificità dei prodotti e della relativa catena del valore.
In particolare, secondo la Commissione Europea, il maggior contributo alla produzione annua di rifiuti speciali a livello europeo è dato proprio dalle attività di costruzione e demolizione. Poiché la gestione dei rifiuti (recupero o smaltimento) ha un impatto diretto sulla qualità e quantità delle materie prime, dato che è grazie alla re-immissione nel mercato dei materiali riciclabili che diventa possibile contrastare il depauperamento delle risorse naturali.
Nel contesto dell’economia circolare il settore delle costruzioni riveste un ruolo cardine anche in virtù delle ingenti quantità di energia impiegate, sia come energia consumata in senso lato per l’attività di costruzione (dalla produzione dei materiali alla realizzazione delle opere edili), sia come energia utilizzata durante la vita utile dell’opera.
Il Presidente ha, quindi, evidenziato gli ambiti in cui le costruzioni possono contribuire allo sviluppo dell’economia circolare, tra cui in particolare:
– le nuove costruzioni, sia edifici che infrastrutture, in cui da una parte occorre muoversi, per gli edifici, nella direzione degli “edifici a energia quasi zero”, anche mediante la sostituzione del patrimonio edilizio ormai vetusto, dall’altra è necessariofavorire l’utilizzo di materiali costruttivi il cui impatto sull’ambiente sia sempre più ridotto;
– il patrimonio edilizio esistente, cui sono imputabili, per ragioni di vetustà ed obsolescenza, la gran parte dei consumi di energia, nonché l’utilizzo di materiali non ecocompatibili;
– le città in senso lato, perché la sfida della sostenibilità e dell’economia circolare deve essere affrontata con una visione d’insieme, mirando ad efficientare i centri urbani. Da qui la necessità di una “rivoluzione culturale” che metta al centro il bilancio zero nel consumo del suolo;
– la crescita dell’impiego dei materiali derivanti da processi di recupero.
Per ogni ambito il Presidente De Albertis ha illustrato specifiche proposte per le quali si rinvia al documento allegato, consegnato agli atti della Commissione.