Dl Aiuti bis, Ance: ultima chiamata per evitare il fallimento delle imprese e danni alle famiglie

 
La riunione del Consiglio dei Ministri di questo pomeriggio è determinante per decidere il destino del Superbonus e riattivare il circuito del credito

“Questa è l’ultima opportunità che abbiamo per sbloccare realmente il meccanismo della cessione del credito che sta paralizzando gli interventi di Superbonus già avviati ed è fonte di grandi disagi per le famiglie e le imprese”, spiega la Presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, a poche ore dalla riunione del Consiglio dei Ministri nella quale sarà esaminato il nuovo Decreto legge Aiuti bis.

“Mi auguro che il Governo voglia tenere fede all’impegno assunto dal Presidente del Consiglio Mario Draghi di voler intervenire tempestivamente per evitare il fallimento di migliaia di imprese che hanno immagazzinato i crediti ma che ora non riescono più a monetizzarli. Una situazione che mette a rischio il proseguimento dei lavori e la sopravvivenza delle stesse imprese”, prosegue la Presidente dei costruttori. Per risolvere la grave situazione di stallo che si è andata a creare negli ultimi mesi a causa delle continue modifiche normative “occorre modificare il meccanismo della responsabilità solidale che di fatto impedisce a nuovi acquirenti di accedere al credito”. 

Le frodi non si combattono facendo fallire le imprese e mettendo in difficoltà le famiglie” ribadisce Brancaccio. “Come Ance”, prosegue, “siamo stati i primi a segnalare mesi fa i vuoti nella normativa di alcuni bonus edilizi a causa dei quali sono scaturite la gran parte delle frodi ai danni dello Stato, il Superbonus peraltro non è tra questi. Ma con il recente Decreto antifrode questi errori sono stati corretti e non c’è ragione ora per mantenere l’estensione del principio della responsabilità solidale anche ai successivi acquirenti bloccando di fatto il meccanismo della cessione del credito”. Secondo la Presidente Ance, inoltre, “occorre ampliare la capacità di acquisto da parte degli istituti di credito che hanno in pancia grandi liquidità mentre le imprese sono in sofferenza”.

“I dati dell’occupazione e della crescita del Pil dimostrano che il Superbonus seppur con alcuni limiti e miglioramenti da apportare è stata e rimane una grande misura di crescita per il Paese. Invito quindi a non farne oggetto di scontro politico e a lavorare tutti per creare un sistema efficiente e virtuoso a vantaggio dell’intera collettività”, conclude Brancaccio.