DL 91/2018 Proroga termini: votata la fiducia alla Camera in seconda lettura
L’Aula della Camera dei Deputati ha votato la fiducia sul disegno di legge “di conversione del DL 91/2018 recante “Proroga di termini previsti da disposizioni legislative” (DDL 1117/C – Relatori l’On. Vittoria Baldino e l’On. Giuseppe Buompane del Gruppo M5S), sul testo approvato dalle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio.
Il provvedimento, che scade il 23 settembre 2018, dopo il voto finale da parte della Camera, passerà alla terza e definitiva lettura del Senato.
Tra le principali novità introdotte in corso d’esame alla Camera si segnalano, in particolare, le seguenti:
-viene riscritta la disposizione del testo –introdotta in corso d’esame al Senato – sulla irrilevanza, per l’anno 2018, del mancato rispetto degli obiettivi intermedi dei piani di riequilibrio finanziari originari nel caso in cui gli enti locali abbiano rimodulato o riformulato il piano.
Al riguardo, viene, tra l’altro, precisato che il mancato adeguamento dei tempi di pagamento dei debiti commerciali non costituisce motivo di diniego delle riformulazioni o rimodulazioni, fermo restando il rispetto dei termini di pagamento oggetto di accordo con i creditori di cui al piano riformulato o rimodulato;
-viene disposta la proroga dal 31 dicembre 2018 al 30 giugno 2019 dei termini entro i quali diventa obbligatoria la gestione in forma associata delle funzioni fondamentali dei piccoli comuni (fino a 5.000 abitanti ovvero fino a 3.000 abitanti se appartengono a comunità montane).
Viene, inoltre, prevista l’istituzione, presso la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento, di un tavolo tecnico-politico per la redazione di linee guida finalizzate all’avvio di un percorso di revisione organica della disciplina in materia di ordinamento delle province e delle città metropolitane, al superamento dell’obbligo di gestione associata delle funzioni e alla semplificazione degli oneri amministrativi e contabili a carico dei comuni, soprattutto di piccole dimensioni;
-viene disposta la proroga al 15 novembre 2018 del termine per la conclusione dei lavori della Commissione tecnica incaricata di studiare la gravosità delle occupazioni, anche in relazione all’età anagrafica e alle condizioni soggettive dei lavoratori e delle lavoratrici, anche derivanti dall’esposizione ambientale o diretta ad agenti patogeni, di cui all’art. 1, c. 155, della L. 205/2017;
-viene previsto, nelle more delle revisione della disciplina dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, il differimento dal 1° settembre 2018 al 1° settembre 2019 dell’entrata in vigore dell’obbligo di svolgimento dell’attività di alternanza scuola-lavoro per l’ammissione all’esame di Stato, ai sensi degli artt. 13, c.2 e 14, c.3 del Dlgs 62/2017;
-viene esteso l’impiego delle risorse stanziate, sempre per il 2018, dall’art. 44, c.11-bis, del Dlgs 148/2015, per la concessione, in alcune aree, di ammortizzatori sociali in deroga, anche a favore (per la quota parte ancora non utilizzata) delle imprese e dei lavoratori che operino nelle aree interessate dagli accordi di programma per la reindustrializzazione delle aree di crisi.
Sulla disposizione del testo, introdotta in corso d’esame al Senato, volta a differire all’anno 2020 l’efficacia delle convenzioni concluse dagli enti locali ai sensi del DPCM 29 maggio 2017 e delle delibere CIPE nn. 2 del 3 marzo 2017 e 72 del 7 agosto 2017 (per riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie) erano stati presentati emendamenti soppressivi che sono stati respinti. Sulla tematica è intervenuto il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Massimo Garavaglia per ricordare che “le risorse destinate alle periferie non vengono cancellate ma il loro utilizzo è sospeso alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale, in attesa di una loro rimodulazione attraverso un’analisi dei singoli progetti”. Ha, inoltre, evidenziato che “con la prossima legge di bilancio potranno essere individuate delle soluzioni di natura tecnica per sanare alcune situazioni critiche relative a progetti avviati e che in ogni caso è possibile per singoli comuni realizzare gli interventi finanziati con il fondo per le periferie anticipando risorse proprie”.