Dissesto Idrogeologico, il presidente Ance Salerno Vincenzo Russo: “partiamo dalla manutenzione delle aste fluviali per difendere il Territorio”
DISSESTO IDROGEOLOGICO, ANCE AIES: “NECESSARIO PARTIRE DALLA MANUTENZIONE DELLE ASTE FLUVIALI”
È nell’estrema fragilità geomorfologica del territorio l’origine della tragedia che tra il 25 e il 26 novembre ha travolto Ischia: è solo l’ultimo di una tipologia di eventi con cui il nostro Paese ha a che fare sempre più frequentemente.
La fragilità di gran parte del territorio italiano è un tema che dovrebbe essere noto a tutti, non solo dopo l’ennesima tragedia.
In base al Rapporto dell’ISPRA sul Dissesto Idrogeologico 2021, in regione Campania, su un totale di 550 comuni, vi è una percentuale del 93,8% di comuni interessati da aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata, da aree a pericolosità idraulica media e da erosione costiera.
In Campania il 20,1% (1.160.803 ab.) della popolazione residente vive in aree a pericolosità da frana. Il 5,0% (287.560 ab.), in particolare, in aree a pericolosità da frana elevata o molto elevata. In provincia di Salerno, in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata vive l’8,6% della popolazione (93.630 ab.) e vi sono 31.379 edifici a rischio (circa il 12,5%).
In ambito regionale, la popolazione a rischio residente in aree a pericolosità idraulica media è di 293.525 ab., circa il 5,1% della popolazione. In provincia di Salerno, la popolazione a rischio residente in aree a pericolosità idraulica media è di 109.659 ab., pari al 10% della popolazione residente, mentre gli edifici a rischio, nelle stesse aree, sono 16.356, pari al 6,5%.
Si tratta di indicatori molto importanti che ci danno la misura dei rischi naturali cui si è esposti. Come se non bastasse, l’Ance ha evidenziato che tra il 2002 e il 2019, l’Italia ha ottenuto dal Fondo di solidarietà dell’UE 2,8 miliardi, pari a oltre la metà dell’importo totale erogato ai 28 Paesi europei (5,5 miliardi).
In tempi più recenti, uno degli effetti maggiormente visibili del cambiamento climatico è l’intensificarsi di accadimenti estremi quali piogge torrenziali, le cosiddette ‘bombe d’acqua’, che arrivano a concentrare in pochi minuti il quantitativo di precipitazioni solitamente riscontrabili lungo un intero anno, con un conseguente incremento di rischio per le persone.
“Il tema della tutela e della messa in sicurezza dei territori esposti al rischio idrogeologico ha sempre rivestito un’importanza straordinaria per Ance Aies Salerno ed è stata al centro della nostra attività – afferma il presidente Vincenzo Russo – e da anni abbiamo proposto di mettere in campo una politica di prevenzione, superando gli interventi di tipo emergenziale”.
Già nel 2016 avanzammo una proposta in materia di Riduzione Rischio Idraulico dei fiumi mediante interventi di Finanza Innovativa. Proposta quanto mai attuale, laddove le imprese di costruzioni vivono ancora la difficoltà di reperire materiali “inerti”.
Il presidente Vincenzo Russo propone la possibilità ed opportunità di “PIANI DI MANUTENZIONI DELLE ASTE FLUVIALI”, con lo scopo primario di conservare e proteggere il territorio dai continui dissesti idrogeologici che registriamo oramai da qualche anno (basta ricordare di recente l’alluvione nel Cilento e appunto Ischia). Si ravvede l’opportunità quindi DI UTILIZZO DEI MATERIALI DI DRAGAGGIO delle aste fluviali a seguito proprio di specifici interventi di manutenzione e ripristino, da realizzarsi mediante procedure di partenariato pubblico – privato e/o interventi di finanza innovativa. Nel nostro caso Ance Aies Salerno ha già condotto degli studi preliminari sui bacini idrografici dei fiumi Sele, Calore Salernitano, Alento.
Il recupero e l’utilizzo dei materiali inerti preveniente da tali interventi, hanno una duplice funzione, nell’ambito delle opere manutentive necessarie alla messa in sicurezza dei nostri fiumi. La prima, come sopra detto, è insita nella riprofilatura della sezione idraulica dell’alveo a tutto vantaggio della dinamica di deflusso delle acque nei casi di piena. Il secondo aspetto è prettamente legato alla fattibilità economico finanziaria dell’operazione nel suo complesso. Infatti i nostri modelli di studio prevedono di sottoporre il materiale prelevato alla sua commerciabilità ed il ricavato dei flussi di cassa positivi a seguito dei costi sostenuti. La cosa più importante, la plusvalenza generata, oltre a garantire l’equilibrio del piano economico finanziario, consente la possibilità di finanziare ulteriori opere destinate alla manutenzione e protezione delle aree di intervento. Inoltre nel caso di aste fluviali che sottendono importanti bacini idrografici, vedi Sele, è possibile prevedere ulteriori interventi di finanza innovativa, attraverso il ripristino di impianti idroelettrici esistenti e/o prevedendo la realizzazione di impianti a biomasse solidi, entrambi per produrre energie elettriche. Il tutto seguendo le direttive europee proprio nei termini di economie circolari “green” per il settore delle costruzioni.
Negli ultimi dieci anni il rischio idrogeologico è stato al centro degli impegni di Governo, ma a fronte delle misure e delle risorse messe in campo, vi sono state notevoli difficoltà attuative.
Il tema del dissesto idrogeologico è presente nel PNRR. A fronte delle risorse disponibili è necessario attivarsi in tempi brevi, al fine di realizzare gli indispensabili interventi di messa in sicurezza del territorio.
Senza la programmazione di interventi strutturali sul fronte della prevenzione, la miscela esplosiva composta da fragilità idrogeologica e cambiamenti climatici, insieme al consumo di suolo e all’abusivismo edilizio, rischia di mettere regolarmente in ginocchio il Paese, rendendo perenni le emergenze.