DEF 2018: in Parlamento il provvedimento del Governo propedeutico alla Legge di Bilancio

E’ stato assegnato alle Commissioni speciali della Camera dei Deputati e del Senato, incaricate di esaminare i provvedimenti urgenti presentati dal Governo, il Documento di economia e finanza 2018 (DEF-Doc. LVII n.1) (Relatori, rispettivamente, alla Camera dei Deputati l’On. Laura Castelli-M5S e al Senato il Sen. Alberto Bagnai – Lega) che costituisce il principale strumento di programmazione finanziaria e di bilancio introdotto dalla Legge 39/2011 (recante modifiche alla L. 196/2009, in materia di contabilità e finanza pubblica).

Le Commissioni, dopo un breve ciclo di audizioni a cui parteciperà anche l’ANCE, il 16 maggio p.v. esamineranno il Documento su cui l’Aula si esprimerà approvando un’apposita Risoluzione al Governo.

Nelle premesse al DEF, viene precisato che in ragione dell’attuale momento di transizione caratterizzato dall’avvio dei lavori della XVIII legislatura, il Documento non reca impegni per il futuroma si limita alla descrizione dell’evoluzione economico-finanziaria internazionale, all’aggiornamento delle previsioni macroeconomiche per l’Italia e del quadro di finanza pubblica tendenziale che ne consegue. Il ciclo della programmazione delle finanze pubbliche potrà essere aggiornato dal prossimo Governo attraverso l’elaborazione di un quadro programmatico e, in autunno, con l’adozione degli altri strumenti di programmazione previsti dalla Legge n. 196/2009: la Nota di Aggiornamento del DEF e il Disegno di Legge di Bilancio dello Stato.

Il DEF contiene il Programma di stabilità (Sezione I), Analisi e tendenze della finanza pubblica (Sezione II) e il Programma nazionale di riforma (Sezione III) unitamente ad una serie di allegati (v. dopo). In particolare, il Programma di stabilità ed il Programma nazionale di riforma devono essere presentati al Consiglio europeo ed alla Commissione europea entro il 30 aprile di ogni anno ai sensi dell’art. 9 della suddetta L. 196/2009. 

In particolare, nel Programma di stabilità viene delineato il percorso di risanamento delle finanze pubbliche operato nel corso della passata legislatura: il debito pubblico in rapporto al PIL è stato stabilizzato a partire dal 2015 dopo sette anni di incrementi consecutivi (dal 99,8% del 2007 al 131,8% del 2014), mentre il deficit è sceso costantemente dal 3,0% del PIL al 2,3% del 2017 (1,9% al netto degli interventi straordinari a tutela del risparmio e del credito). Viene, inoltre, rilevato un sostegno costante alla crescita, registrando quattro anni consecutivi di progressi del PIL dallo 0,1% del 2014 all’1,5% del 2017. Il tasso di disoccupazione è sceso dal picco del novembre 2013 (13,0%) all’11,2 del 2017, mentre il numero di occupati è aumentato di quasi 1 milione di unità dal punto più basso della crisi nel settembre 2013, di cui oltre la metà con contratti a tempo indeterminato.

Le stime macroeconomiche contemplano una crescita del PIL rispetto all’anno precedente pari a 1,5% nel 2018 e 1,4% nel 2019 e una riduzione del tasso di disoccupazione rispettivamente al 10,7% nel 2018 e al 10,2% nel 2019.

Il quadro tendenziale della finanza pubblica prevede una riduzione del deficit all’1,6% del PIL nel 2018 e allo 0,8% nel 2019 e sarebbe seguito dal pareggio di bilancio nel 2020 e da un surplus dello 0,2 per cento del PIL nel 2021, con l’avanzo primario in crescita all’1,9% nel 2018 e al 2,7% nel 2019. Il debito pubblico è previsto scendere al 130,8% del PIL nell’anno in corso e al 128% l’anno prossimo.

Viene, altresì, previsto l’aumento delle imposte indirette nel 2019 e, in minor misura, nel 2020, previsto dalle clausole di salvaguardia in vigore. Come già avvenuto negli anni scorsi, tale aumento potrà essere sostituito da misure alternative con futuri interventi legislativi che potranno essere valutati dal prossimo Governo.

Con riferimento al settore delle costruzioni, viene evidenziata una crescita modesta degli investimenti (in linea con quanto registrato nel 2016) che tuttavia si ferma ancora sotto l’1 per centoRestano poco dinamici gli investimenti di natura infrastrutturale ma si osservano segnali di miglioramento per gli investimenti in abitazioni.

Il Programma nazionale di riforma descrive le riforme strutturali avviate a seguito dell’approvazione del PNR dello scorso anno con l’illustrazione della portata degli interventi in atto e  della loro coerenza con gli orientamenti dell’Unione Europea e del loro impatto atteso senza fornire – alla luce di quanto sopra evidenziato – indicazioni programmatiche (che spetteranno quindi al nuovo Governo).

Il DEF si compone, altresì, dei seguenti allegati

-Rapporto sullo stato di attuazione della riforma della legge di contabilità e finanza pubblica;

-Relazione sugli interventi nelle aree sottoutilizzate;

-Il documento “Connettere l’Italia: lo stato di attuazione dei programmi per le infrastrutture di trasporto e logistica”;

-Relazione del Ministro dell’Ambiente sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra ai sensi dell’art. 2,c.9 della L.39/2011;

-Le spese dello Stato nelle Regioni e nelle Province autonome;

-Il documento “Indicatori di benessere equo e sostenibile”;

-Relazione sui fabbisogni annuali di beni e servizi della P.A. e sui risparmi conseguiti con il sistema delle convenzioni CONSIP ai sensi dell’art. 2, commi 569-574 della L. 244/2007 (Finanziaria 2008).

In particolare, il Documento “Connettere l’Italia: lo stato di attuazione dei programmi per le infrastrutture di trasporto e logistica”, reca l’aggiornamento delle strategie di pianificazione, programmazione, progettazione avviate nel 2016 con gli Allegati Infrastrutture ai DEF 2016 e 2017 per l’individuazione dei fabbisogni infrastrutturali al 2030 che costituirà parte integrante del primo Documento Pluriennale di Pianificazione (DPP). Tale ultimo documento – unitamente al Piano Generale dei Trasporti e della Logistica (PGTL) – rappresentano gli strumenti per la pianificazione e la programmazione e per la progettazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, ai sensi del nuovo Codice degli Appalti di cui al Dlgs 50/2016.

In particolare, nel Documento vengono analizzati i singoli interventi su ferrovie strade e autostrade, sistemi di trasporto rapido di massa per le aree metropolitane, porti e interporti, aeroporti programmati e già elencati nel 2017. Per ognuno dei programmi infrastrutturali invarianti, cioè approvati e in corso, vengono riportate le tabelle che descrivono in dettaglio l’intervento, il valore economico, i finanziamenti disponibili, e il fabbisogno residuo di risorse, aggiornate ad aprile 2018. Inoltre, si riportano gli interventi per i quali le project review e i progetti di fattibilità individuati nell’allegato al DEF 2017, sono ancora in corso o da avviare.

Il Documento nella sua trattazione richiama una serie di dati e stime relativi al sistema degli appalti e agli investimenti, tra cui i dati ANCE (Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni, Febbraio 2018).

Il DEF contiene, altresì, per la prima volta (dopo l’esercizio sperimentale dello scorso anno), in attuazione della L. 163/2016 (recante modifiche alla L. 196/2009, in materia di contabilità e finanza pubblica) l’analisi delle tendenze recenti dei dodici indicatori di benessere equo e sostenibile selezionati dal Comitato appositamente costituito tra cui il reddito medio disponibile, la diseguaglianza dei redditi, l’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione, il tasso di mancata partecipazione al lavoro, le emissioni di CO2 e altri gas clima alteranti, l’abusivismo edilizio riferito all’area paesaggio e patrimonio culturale. Per ciascuno di essi, vengono forniti i dati di consuntivo dell’ultimo triennio e si proiettano le future evoluzioni dei soli indicatori attualmente simulabili.