Consumo del suolo: Rapporto ISPRA 2016

Lo scorso 13 luglio, in occasione dell’evento “Una giornata per il suolo”, svoltosi a Roma, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha presentato il Rapporto 2016 “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”.

Si tratta della terza edizione del Rapporto ISPRA che intende fornire un quadro aggiornato dei processi di trasformazione del territorio nazionale, mediante dati riferiti al 2015.

Secondo ISPRA, nonostante il consumo di suolo sia rallentato nel 2015, “i dati di quest’anno mostrano come la progressiva espansione delle infrastrutture e delle aree urbanizzate, in particolare di quelle a bassa densità, continui a causare un forte incremento delle superfici artificiali”.

Nell’ambito della presentazione del Rapporto ISPRA, è intervenuto anche il direttore del CRESME, Lorenzo Bellicini, secondo il quale, in base alle elaborazioni del CRESME, il consumo del suolo è causato dalle infrastrutture, più che dall’attività edilizia. In particolare, secondo Bellicini, le cause principali del consumo del suolo sono rappresentate da:

–          infrastrutture ed altri usi del territorio (es. attività estrattive, discariche, aree coperte per parcheggi serre permanenti, ecc.);

–          standard urbanistici (es. strade di impianto);

–          sprawl urbano, vale a dire edilizia a bassa densità abitativa quali ville mono/bifamiliari.

Da ciò deriva, secondo Bellicini, che per ridurre il consumo di suolo, accanto alla nuova legge in discussione al Parlamento, occorre intervenire, da un lato, sulla revisione della normativa degli standard urbanistici ferma al DM 1444/1968 e basata su un modello espansivo di sviluppo urbano e, dall’altro, sulla regolazione dello sviluppo urbano passando da una edilizia diffusa ad una edilizia plurifamiliare e quindi a maggiore densità abitativa.