Consiglio di Stato, legittima esclusione di offerta pervenuta in ritardo di un giorno, anche se cade in giorno festivo.

È legittima l’esclusione, stabilita dalla Stazione appaltante, di un’offerta che è pervenuta con il ritardo di un giorno rispetto alla scadenza ed è ininfluente il fatto che questo giorno scadeva di domenica.

Lo ha sancito il Consiglio di Stato con la Sentenza n. 170 depositata il 17 gennaio 2017. Il Collegio ha soppesato un risalente precedente del 2003, secondo cui per le domande di gara si applicano i principi generali sullo slittamento al primo giorno feriale successivo al termine  che cade in un giorno festivo. I giudici hanno rilevato tuttavia che nella vicenda non si ravvisava un’analoga incertezza riguardo al contenuto del bando, che anzi risultava chiaro in ordine sia alle modalità di inoltro delle offerte sia alla tempistica del loro atteso arrivo presso la stazione appaltante. Tanto è vero che gli altri partecipanti alla procedura selettiva non avevano avuto dubbi rispetto al termine entro cui inoltrare la documentazione. Inoltre, la stazione appaltante con il bando, aveva consentito ai partecipanti di ricorrere ad una pluralità di forme di inoltro dei plichi e quindi la parte doveva scegliere la modalità più adatta a far risultare, anche ex post, il proprio adempimento. L’Amministrazione avrebbe poi avuto l’onere di dover eventualmente giustificare la ragione della mancata accettazione del plico proprio nell’ultimo giorno stabilito.

Palazzo Spada ha concluso affermando che “assolutamente nulla impedisce che una stazione appaltante voglia e possa tenere aperti propri uffici, per lavorare ad una procedura di selezione competitiva, anche di domenica o altro giorno festivo.

fonte: ItaliaOggi.it