Codice Appalti, via libera del Parlamento al Decreto Correttivo
Le Commissione Lavori Pubblici del Senato ed Ambiente della Camera dei Deputati hanno concluso l’esame dello Schema di D.Lgs recante “Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50” (Atto 397 – Relatori Sen. Stefano Esposito e On. Raffaella Mariani del Gruppo parlamentare PD ), rendendo al Governo pareri favorevoli, di analogo contenuto, con numerose condizioni ed osservazioni.
Nelle premesse dei pareri viene evidenziato che: “anche al fine di evitare, per quanto possibile, l’introduzione disordinata di modifiche normative, spesso di carattere disomogeneo, in una materia assai complessa e delicata (come accaduto purtroppo con il precedente Codice di cui al decreto legislativo n. 163 del 2006), è auspicabile che eventuali, futuri interventi sulla disciplina conservino un carattere unitario ed organico; a tal fine il Parlamento dovrà valutare l’opportunità di verifiche a cadenza triennale, così come segnalato anche dal Consiglio di Stato nel suo parere”.
Nelle richieste di correzione al testo (circa 80) le Commissioni, oltre ad evidenziare che alcune delle modifiche proposte dallo Schema correttivo “potrebbero risultare non pienamente compatibili con i criteri della legge delega (11/2016), per cui appare opportuna, a seconda dei casi, una loro soppressione o ridefinizione” (si tratta di alcuni profili concernenti l’appalto integrato, il subappalto e gli affidamenti dei concessionari autostradali), hanno espresso rilievi, tra l’altro, su: progettazione; modalità di affidamento; qualificazione stazioni appaltanti; proceduta di scelta del contraente; commissioni di aggiudicazione; esecuzione; contratti di concessione; partenariato pubblico privato nonché sui criteri di aggiudicazione dell’appalto e offerte anormalmente basse.
A tale ultimo riguardo, nelle osservazioni dei pareri viene evidenziato che: “sulla base delle predette condizioni proposte nel parere che introducono maggiori garanzie di trasparenza e di prevenzione dei fenomeni di turbativa negli affidamenti con il criterio del minor prezzo, valuti il Governo l’opportunità di elevare il limite di 1.000.000 di euro attualmente previsto per l’applicazione del suddetto criterio del minor prezzo nei contratti di lavori (…)”.
L’ANCE, come già fatto nel corso dell’iter parlamentare, si sta attivando affinché nel testo definitivo che il Governo predisporrà siano adottate le soluzioni più efficienti per il mercato delle opere pubbliche.
Lo Schema, che ha già ricevuto il parere della Conferenza Unificata e del Consiglio di Stato, dovrà tornare, ora, in Consiglio dei Ministri per la definitiva approvazione entro il termine del 19 aprile p.v., come previsto dalla legge delega (L 11/2016).
In allegato i pareri della Commissione Lavori Pubblici del Senato e della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati.
Si veda precedente del 14 marzo u.s.