Circolare Ance Aies Salerno /2: Audizione Ance, misure correttive al Codice Appalti

Si è svolta  lo scorso 7 gennaio  l’audizione dell’Ance presso le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavori Pubblici del Senato, nell’ambito dell’esame delle principali misure del primo pacchetto di correzioni al Codice Appalti contenute nel Decreto Semplificazioni.

Subappalto semplificato per le imprese senza più l’obbligo di indicare già in gara la terna dei possibili subappaltatori. Robusto sconto ai concessionari autostradali e di lavori pubblici che non dovranno più limitare al 20% i lavori realizzati «in proprio». Possibilità per le amministrazioni di appaltare tutti i lavori di manutenzione ordinaria sulla base di un progetto definitivo, in modo da rendere più celeri gli affidamenti. Semplificazioni delle procedure di approvazione di convenzioni e programmi da parte del Cipe. Aggiustamento dei meccanismi di esclusione automatica delle offerte anomale con l’eliminazione dal calcolo della media delle punte di ribasso maggiore e minore: in questo modo si ridurrà ulteriormente l’impatto sulla gara delle offerte più distanti dalla media.

Sono queste le principali misure e correzioni attese soprattutto dalle imprese che chiedono di semplificare le regole del Codice e per le quali il DL Semplificazioni rappresenta l’ultima occasione per gettare le basi per una ripresa delle costruzioni, dopo una Legge di Bilancio fortemente deludente.

Gi effetti del rilancio delle opere pubbliche nel 2019 sono stati, infatti, ridotti dell’85%, mentre la Burocrazia continua a rappresentare un macigno che blocca il Paese.

L’Ance, quindi, illustra in Parlamento le proposte per introdurre subito alcune semplificazioni in grado di accelerare la trasformazione delle risorse in cantieri e, nell’evidenziare il fallimento del nuovo Codice Appalti, evidenzia la necessità di adottare almeno 6 proposte “sbloccacantieri”, che riguardano:

  1. Il subappaltato ed, in particolare, la necessità di abolire la terna dei subappaltatori;
  2. i criteri di aggiudicazione, nella considerazione che la generalizzazione del criterio dell’OEPV sopra una certa soglia di importo non appare giustificabile. In particolare, è indispensabile ampliare la possibilità di ricorso all’esclusione automatica delle offerte anomale con metodo “antiturbativa”, ritoccando i sistemi matematici di determinazione della soglia di anomalia, di cui all’art. 97 del Codice;
  3. le procedure negoziate sotto soglia, accompagnando le innovazioni introdotte dalla legge di Bilancio 2019 con il definitivo superamento della pratica del sorteggio delle imprese da invitare e garantendo la massima trasparenza e rotazione negli inviti;
  4. la nuova qualificazione SOA, introducendo misure urgenti che possano consentire alle imprese di superare la crisi. In particolare, in via transitoria, ossia fino all’entrata in vigore del nuovo sistema di qualificazione, occorre procedere ad un “congelamento” delle qualificazioni attuali, previa verifica della sussistenza di alcuni parametri che ne dimostrino la vitalità;
  5. ripristino dell’appalto integrato per la realizzazione di investimenti pubblici, consentendo alle stazioni appaltanti di ricorrere all’affidamento della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori sulla base comunque – e obbligatoriamente – di un progetto definitivo dell’amministrazione aggiudicatrice;
  6. rimodulazione della responsabilità solidale dell’ATI verso terzi, mantenendola solo nell’ipotesi di inadempienza nei confronti dei lavoratori che, a qualsiasi titolo, siano intervenuti, in cantiere, per l’esecuzione dell’opera; ciò, anche per i contratti in corso di esecuzione.

Ci sono poi anche altri emendamenti in materia di Lavoro e Rifiuti che andranno verificati durante le votazioni per capire se potranno avere o meno il sostegno della maggioranza.

La Legge non contiene nuove misure necessarie a favorire la Rigenerazione Urbana e sembra escluso che in questa fase il Governo possa presentare propri emendamenti per allargare il perimetro della riforma del Codice.