Buia: lavoreremo per il futuro delle costruzioni facendo tesoro della lezione di De Albertis

“Oggi siamo qui per ricordare, a un mese e mezzo dalla sua scomparsa, il nostro Presidente, Collega e Amico Claudio De Albertis. E abbiamo scelto di farlo con una formula che lui avrebbe certamente apprezzato.
Senza limitarci cioè alla commemorazione dell’uomo e dell’imprenditore, ma dedicando il cuore di questa giornata a parlare dei grandi temi ai quali, nel corso della sua vita, Claudio ha dedicato la sua intelligenza e le sue energie.”
Con queste parole il presidente dell’Ance Gabriele Buia ha aperto, di fronte a una sala affollata non solo di imprenditori ma anche di professionisti di vari settori e di parlamentari che avevano conosciuto e stimato Claudio De Albertis, i lavori del convegno intitolato “Uno sguardo al futuro” e dedicato al presidente scomparso all’inizio dello scorso dicembre.
E in effetti, dopo gli interventi commemorativi affidati a Piero Torretta, imprenditore e amico di De Albertis dagli anni dell’università (disponibile in allegato), e ai due figli, Regina e Edoardo De Albertis, la mattinata è proseguita con la discussione dei temi che da sempre sono stati al centro dell’impegno e dell’azione di un uomo che aveva, tra gli altri, il grande dono di guardare sempre avanti.
In primo luogo il futuro del settore delle costruzioni, che De Albertis ha sempre considerato inscindibile dal futuro stesso del Paese, e alla cui crescita e modernizzazione si è dedicato senza risparmio fino all’ultimo giorno.
Poi le grandi questioni dello sviluppo e della rinascita delle città e dei territori, da realizzare non solo nel pieno rispetto dei bisogni attuali delle economie e delle persone ma anche con la capacità di immaginare e anticipare le esigenze ancora inespresse, ma sul punto di affacciarsi e venire alla ribalta nella società.
E, ancora, l’attenzione alla qualità e all’efficienza, anche energetica, di quello che si costruisce e, insieme, alla sua sostenibilità sia finanziaria che ambientale.
E infine il tema cruciale della bellezza, che ha permeato tutte le sue scelte e le sue azioni di imprenditore e di uomo di cultura.
A parlare di questi argomenti sono stati chiamati autorevoli relatori, esperti ciascuno di settori diversi, ma tutti accomunati non solo dalla passione per il proprio mestiere ma anche dall’aver condiviso con De Albertis un tratto del loro cammino professionale e umano: Pierluigi Nicolin, architetto e curatore per la Triennale di Milano della mostra “City after the City”, dedicata all’evoluzione della città contemporanea; Ada Lucia De Cesaris, avvocato amministrativista e assessore all’Urbanistica di Milano con la Giunta Pisapia; Aldo Mazzocco, presidente della Cassa depositi e prestiti immobiliare srl; Arturo Dell’Acqua Bellavitis, presidente del Triennale Design Museum e docente alla Facoltà di Design del Politecnico di Milano.
Interventi di grande spessore e contenuto che, come ha sottolineato il presidente Buia, “hanno consentito di gettare un nuovo ponte verso quel futuro che De Albertis ha sempre lucidamente intuito e progettato e sul quale noi, come imprenditori e come Associazione, abbiamo il dovere di continuare a camminare”.
Un dovere tanto più stringente, ha continuato Buia, se si considera “la gravissima crisi del settore, una crisi che non accenna a allentare la sua morsa e che ci impone di riportare le costruzioni al centro delle politiche  industriali di questo paese.”
In questo senso Buia ha indicato tre obiettivi principali, condivisi con Claudio De Albertis, per rilanciare il ruolo del settore. Il primo è quello “di accompagnare le imprese verso la lettura dei cambiamenti, perché i vecchi schemi non funzionano più.” Il secondo è “proporre nuove politiche industriali per riaccendere la creatività delle imprese” e il terzo è “rilanciare l’immagine delle imprese del settore, perché per le colpe di pochi stanno soffrendo in tanti”.
Una serie di azioni, ha concluso il presidente dell’Ance, “di cui dobbiamo essere protagonisti al fianco del legislatore e degli altri attori del settore, e, soprattutto, come Claudio ci ha insegnato, guardando sempre avanti”.