Bilateralità edile, al centro del dibattito le linee del rinnovamento
Obiettivo del Convegno la verifica dello stato di salute del sistema bilaterale del settore, alla luce della situazione produttiva dell’edilizia e delle prospettive di ripresa economica del Paese.
I lavori sono stati suddivisi in tre sessioni: gli scenari economici e occupazionali del Paese e delle costruzioni; le prospettive di gestione della bilateralità e del welfare integrativo in edilizia; le relazioni sindacali innovative per il rilancio dei servizi erogati dal sistema bilaterale edile.
Le relazioni introduttive dei Presidenti degli Enti nazionali Cnce, Formedil e Cncpt, gli interventi dei Direttori degli Enti stessi e dei relatori e gli atti del Convegno saranno disponibili a breve.
In considerazione della stagione del rinnovo contrattuale alle porte, di particolare rilievo e interesse è stata la Tavola rotonda con la partecipazione delle Organizzazioni datoriali e sindacali del settore nella quale, per l’Ance, ha partecipato il Presidente Claudio De Albertis.
Il Presidente, anche in risposta agli interventi dei Segretari Generali di Feneal – Uil, Filca – Cisl e Fillea – Cgil, che avevano posto l’accento sulla necessità di aprire al più presto la trattativa per il rinnovo del ccnl, ha delineato la posizione dell’Ance sul sistema bilaterale, all’interno del più ampio scenario delle relazioni industriali di settore.
Il Presidente ha sottolineato come sia necessario, anzitutto, prendere atto delle difficoltà in cui versano le Casse Edili e che la situazione non è più sostenibile in carenza di interventi incisivi sulla loro struttura e funzionamento, con necessità di snellire al massimo gli adempimenti a carico delle imprese.
Per questo, il Presidente De Albertis ha lanciato la proposta di creazione di un “back office nazionale” che assorba tutti gli adempimenti amministrativo/burocratici delle imprese verso gli Enti paritetici.
In questo modo, da una parte le aziende non dovranno più ottemperare ad adempimenti diversi tra Cassa e Cassa e dall’altra le Casse stesse potranno proseguire la loro importante azione sul territorio, con strutture snelle e più funzionali.
Il Presidente ha evidenziato come non sia più accettabile che le imprese affrontino il mercato con costi del lavoro diversi e che all’interno del processo produttivo delle costruzioni le imprese edili si trovino accanto a imprese che applicano contrattazioni meno onerose e non attinenti alle lavorazioni del cantiere.
Importante, quindi, al fine di assicurare la regolarità di tutti gli operatori che transitano nei cantieri e la parità concorrenziale tra le imprese, l’istituzione del “contratto di cantiere”.
Pertanto, le Casse Edili dovranno diventare lo strumento di regolamentazione del mercato e, all’interno delle stesse, dovrà essere costituita un’anagrafe di tutti gli operatori e dei lavoratori che operano nel singolo cantiere.
Su questi aspetti sarà altresì importante che tutte le Organizzazioni datoriali e sindacali di settore possano, nel prossimo periodo, convenire su un Avviso comune attraverso cui veicolare agli organi di governo e ai parlamentari specifiche istanze mirate a un mercato del lavoro corretto e virtuoso.
La Tavola rotonda si è conclusa con l’intervento del Presidente della Commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano che ha illustrato le proposte, in ambito parlamentare, finalizzate ad introdurre correttivi alla riforma pensionistica che tengano in considerazione specifiche attività usuranti, tra le quali quelle degli operai edili.