Ance, Codice Appalti: si apre nuova pagina per i lavori pubblici

Pacchetto antiturbativa, maggiore qualità dei progetti

e stop alle deroghe tra le note positive della riforma

“L’approvazione da parte del Parlamento del nuovo Codice degli appalti è un passo fondamentale per una profonda riforma del sistema degli appalti”, commenta il vicepresidente Ance con delega alle opere pubbliche, Edoardo Bianchi. “In particolare apprezziamo i principi contenuti nella legge volti a promuovere trasparenza, semplificazione e lotta alla corruzione, principi per i quali l’Ance si è fortemente battuta”. Bene, dunque, il rafforzamento della funzione di vigilanza svolta dall’Anac e le misure antiturbativa, come per esempio il sorteggio dei commissari di gara, per favorire l’imparzialità, e i nuovi parametri per l’esclusione delle offerte anomale nelle gare sotto soglia Ue. Grande soddisfazione, inoltre, per le misure volte a consentire la realizzazione delle opere in tempi e costi adeguati, rafforzando la qualità dei progetti ed evitando l’uso indiscriminato delle varianti. Così come appare fortemente condivisibile lo stop alle deroghe alla normativa ordinaria, che deve valere anche in caso di grandi eventi.
Tra le note critiche, che meriterebbero approfondimento in sede di attuazione, Bianchi richiama la norma sui concessionari autostradali che “seppur migliorata, rispetto al quadro attuale, non rispetta comunque il principio europeo che prevede l’obbligo di mettere in gara il 100% dei lavori, laddove la concessione sia stata affidata senza un confronto concorrenziale”. Inoltre, “appare eccessiva la fase transitoria di 24 mesi per l’adeguamento ai nuovi principi”.  Non soddisfa l’Ance neanche la norma che consente alle imprese in stato di crisi di partecipare alle gare. “Per non falsare la concorrenza possono rimanere sul mercato, al più, le imprese in concordato che garantiscano almeno il 40 % dei creditori”, ribadisce Bianchi.
Per quanto riguarda i tempi di attuazione del provvedimento “apprezziamo l’impegno del Ministro Delrio che ha assicurato il rispetto del termine del 18 aprile per l’approvazione di tutte le norme delega”, dalle quali dipende “la reale efficacia della riforma approvata”.