Ance al Saie: norme adeguate per spingere sull’efficienza energetica
Rigenerazione urbana, riqualificazione energetica e una cultura dell’abitare sostenibile sono i temi su cui si concentra la 51esima edizione del SAIE di Bologna che è stata inaugurata oggi alla presenza, tra gli altri, del Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, e del Vicepresidente Ance, Gabriele Buia.
Una riflessione sul futuro dell’edilizia a partire dal richiamo contenuto nell’enciclica di Papa Francesco a preservare la casa comune, intesa come tutela del nostro territorio e promozione dell’edilizia sostenibile, sfida che i professionisti e le imprese della filiera sono pronti a raccogliere e di cui l’Ance si sta facendo promotrice.
“Uscire dalla crisi intervenendo in maniera intelligente e virtuosa è possibile” sono le parole del Presidente Squinzi che ha ribadito l’impegno di Confindustria e Ance per promuovere una politica industriale di settore che punti al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale. E ricordando il pacchetto di proposte sottoposte al Governo, insieme dalle due associazioni, in vista della legge di stabilità 2016, ha sottolineato come “molte di queste potrebbero essere accettate per contribuire alla crescita economica del Paese”.
Per il Vicepresidente Ance, Gabriele Buia, “il cammino è lungo ma dobbiamo cominciare a percorrerlo ora tutti insieme. Quella casa comune deve essere la base di una volontà di rivedere gli obiettivi da raggiungere: un’edilizia sostenibile ed efficiente”. Per rendere possibile questo cambiamento, però, Buia chiarisce che “ci voglio norme adeguate che spingano sulla rigenerazione urbana e sull’efficienza energetica”. Il riferimento è in particolare agli ecobonus che dovrebbero essere riconfermati nella prossima Legge di stabilità e che secondo il Vicepresidente Ance andrebbero rafforzati per incentivare grandi interventi e non solo piccole sostituzioni: “dobbiamo puntare a favorire quei lavori che permettono un maggior risparmio di energia”.
Un’ultima considerazione Buia la riserva poi alle città che vanno ripensate: “Servono strumenti normativi adeguati alle moderne esigenze. Non basta dire consumo zero di territorio, c’è bisogno di una legge che consenta interventi di demolizione e ricostruzione necessaria a lanciare un vero piano di riqualificazione urbana”