Anac: “Per l’efficientamento energetico è legittimo lo strumento degli appalti pre-commerciali”
Efficientamento energetico e lotta ai cambiamenti climatici sono ambiti in cui è utile il ricorso agli appalti pre-commerciali. Lo ha affermato l’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), che col comunicato del 9 marzo 2016 è intervenuta per spiegare alle Amministrazioni quando questo strumento è possibile e realmente efficace.
Il chiarimento è essenziale dato che questi contratti non devono sottostare alle regole del Codice Appalti, anche se comunque devono rispettare i principi generali di apertura, non discriminazione, economicità, efficacia, concorrenza, parità di trattamento e imparzialità, trasparenza e pubblicità e proporzionalità.
Sull’efficacia degli appalti pre-commerciali si è espressa anche la Commissione Europea, che già dal 2007 ha esortato i Paesi membri a sfruttare meglio questo strumento, considerato come stimolo per l’innovazione.
Cosa sono gli appalti pre-commerciali
Gli appalti pre-commerciali sono finalizzati alla conclusione di contratti di ricerca e sviluppo e vengono attivati prima della commercializzazione del prodotto. Sostanzialmente servono allo sviluppo di soluzioni innovative, non presenti sul mercato, e alla produzione di quantità limitate di prodotti o servizi sperimentali per risolvere un problema irrisolto e tecnologicamente complesso posto dall’acquirente pubblico.
Questi appalti prevedono che il rischio e i benefici siano suddivisi tra committente pubblico e imprese, che ci sia un cofinanziamento da parte delle imprese aggiudicatarie e la clausola di non esclusiva, in base alla quale la stazione appaltante non si riserva l’uso esclusivo dei risultati derivanti dalle attività di ricerca e sviluppo.
Un altro elemento caratterizzante è l’obiettivo aleatorio, cioè la mancanza di certezza dell’effettiva riuscita della ricerca.
Quando si può ricorrere agli appalti pre-commerciali
Secondo la normativa in vigore, gli appalti pre-commerciali possono essere utilizzati per lo sviluppo delle comunità intelligenti, la produzione di beni pubblici rilevanti, la rete a banda ultralarga, fissa e mobile, la valorizzazione digitale dei beni culturali e paesaggistici, la sostenibilità ambientale, i trasporti e la logistica, la difesa e la sicurezza.
A questi casi l’ANAC ha aggiunto l’ambito sanitario, quello dell’efficientamento energetico e della lotta contro i cambiamenti climatici.
Appalti pre-commerciali, quando sono vietati
Il ricorso agli appalti pre-commerciali non è consentito quando:
– l’appalto è finalizzato in prevalenza all’acquisto di forniture o lavori di ricerca e sviluppo e l’oggetto della prestazione è rappresentato dallo svolgimento di attività di ricerca e sperimentazione;
– il valore dei prodotti oggetto delle attività di ricerca è superiore al 50% del valore dell’appalto del servizio di ricerca e sviluppo;
– quando l’Amministrazione pone una clausola di utilizzo esclusivo dei prodotti sviluppati con la ricerca.