Amianto, pronto il decreto con il credito d’imposta sulla bonifica dei capannoni
Possibile scalare in tre anni il 50% delle spese sostenute nel 2016 – Dm pubblicato a giorni, plafond di 17 milioni, click day a inizio giugno.
Parte il credito di imposta per le bonifiche dei capannoni dalla presenza di amianto. Il ministero dell’Ambiente ha licenziato il decreto che dovrà dare attuazione alle previsioni del collegato ambientale (legge n. 221/2015). Adesso, per farlo decollare, manca soltanto il concerto del ministero dell’Economia che, però, ha già dato informalmente il suo via libera.
Il profilo del nuovo bonus fiscale, allora, è già delineato: lo sconto sarà pari al 50% delle spese e avrà un valore massimo di 200mila euro per impresa, spalmati su tre anni dal 2017 in poi. Il credito, relativo a interventi del 2016, sarà assegnato fino ad esaurimento fondi (17 milioni totali), secondo il meccanismo del “click day”.
La pubblicazione definitiva del decreto è prevista a maggio. Dopo trenta giorni, a giugno, scatterà la corsa alle domande.
«Nella lunga e complessa battaglia contro l’amianto – afferma il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – oggi abbiamo uno strumento mirato in più: questo provvedimento servirà per grandi opere di bonifica, ma sarà anche in grado di attivare quei microinterventi sul territorio che ci aiuteranno a togliere l’amianto dalle realtà più piccole, creando allo stesso tempo anche nuove preziose opportunità di lavoro. E’ il motivo per cui mi aspetto un grande riscontro dal mondo delle imprese, da nord a sud».
A beneficiare del credito di imposta saranno i titolari di reddito di impresa che effettuano interventi di bonifica dall’amianto su beni e strutture produttive durante il 2016.
Secondo il decreto attuativo, sono ammissibili allo sconto fiscale «gli interventi di rimozione e smaltimento, anche previo trattamento in impianti autorizzati, dell’amianto presente in coperture e manufatti di beni e strutture produttive ubicati nel territorio nazionale effettuati nel rispetto della normativa ambientale e di sicurezza nei luoghi di lavoro». Lo sgravio potrà essere richiesto anche per consulenze professionali e perizie tecniche nei limiti del 10% delle spese complessive sostenute «e comunque non oltre l’ammontare di 10mila euro per ciascun progetto».
Il credito è riconosciuto nella misura del 50 per cento delle spese totali che, però, devono sempre superare l’importo minimo di 20mila euro. Il limite massimo dei costi ammissibili è pari a 400mila euro per ogni impresa, che equivalgono a 200mila euro di sgravio. Le spese devono risultare da un’attestazione di un professionista, come il presidente del collegio sindacale, un revisore legale, un commercialista o un consulente del lavoro. Il credito non è cumulabile con altre agevolazioni.
La partita, comunque, si giocherà soprattutto sui tempi. Le domande, infatti, dovranno essere presentate al ministero tramite una piattaforma informatica, che è già pronta ma sarà accessibile solo trenta giorni dopo la pubblicazione del provvedimento. Considerando che la pubblicazione del decreto è attesa per maggio, il click day dovrebbe scattare a giugno. Le imprese potranno fare richiesta fino a esaurimento fondi, facendo attenzione a presentare tutti i moduli che saranno indicati dal ministero. In totale, c’è a disposizione un plafond da 17 milioni di euro: sono circa 5,6 milioni all’anno, da scontare tramite compensazioni a partire dal 2017.